Il sindaco a margine della presentazione del progetto di riqualificazione di Campo di Marte: “Ricadrà pesantemente sulla vita delle città. I partiti pensino al bene del paese e non ai loro problemi interni”
La crisi di governo non porterà problemi al progetto di riqualificazione di Campo di Marte ma quanto sta accadendo in questi giorni e in queste ore a Roma è da irresponsabili. Parola del sindaco Dario Nardella che ieri a margine della presentazione del progetto tecnico-economico destinato a cambiare per sempre l’aspetto del quartiere si è soffermato sull’attualità politica nazionale.
“Abbiamo già ottenuto anche formalmente i documenti per i contributi economici e abbiamo già chiuso la conferenza dei servizi iniziale” spiega, ma un attimo dopo aggiunge: “La preoccupazione è rivolta a tutti gli altri progetti in itinere del Pnrr e di tutte le altre opere pubbliche. Questo non vale solo per Firenze, ma per tutte le altre città italiane. E’ chiaro che è una scelta irresponsabile, grave: indurre il presidente Draghi a chiudere definitivamente l’esperienza, ricadrà pesantemente sulla vita delle nostre città. Potrebbe essere un colpo fortissimo, dopo il covid e dopo la guerra e la crisi energetica, alle nostre città che proprio in questi mesi stanno riprendendo non solo con le attività economiche ma anche con le opere pubbliche, perché abbiamo miliardi di euro di infrastrutture che riguardano tutte le grandi città italiane e che vogliamo portare avanti”.
Poi l’affondo finale: “Per questo come sindaco non posso che essere preoccupatissimo e anche arrabbiato, perché vorrei che i partiti politici a Roma pensassero al bene del Paese e non ai propri problemi interni, vorrei che non scaricassero sul governo i problemi che possono risolvere al loro interno, e che guardassero a quello che chiedono i sindaci e le città. Abbiamo bisogno di stabilità e di un governo che ci aiuti ad andare avanti da qui alla fine della legislatura perché ci sono tante partite aperte, tante difficoltà da affrontare, le nostre famiglie e le nostre imprese sono preoccupate, e tutto ci serve tranne che una crisi al buio”.