Novant’anni vissuti interamente e intensamente a Firenze e dal 1960 al 1991 indimenticabile direttore del Corteo del Calcio Storico. Ma soprattutto grande divulgatore di storia e tradizioni non solo cittadine ma dell’intero territorio toscano
Novant’anni vissuti a Firenze, nella “sua” Firenze, che nel suo caso non è un semplice modo di dire. Luciano Artusi ha ricevuto questa mattina il Pegaso d’Oro dalle mani del Presidente della Regione Eugenio Giani a Palazzo Strozzi Sacrati nel corso di una al tempo stesso cerimonia commovente ed emozionante. La massima onorificenza regionale gli è stata conferita come “rappresentativa figura del proprio territorio, studioso e divulgatore della storia fiorentina e toscana”.
Nato in riva all’Arno l’11 gennaio 1932, Artusi “ha vissuto tutta la vita nella sua città, in completa simbiosi con essa, che ama profondamente” come recita la delibera approvata all’unanimità dalla Giunta regionale. Tantissimi i ruoli ricoperti durante il corso degli anni anche se quello che più lo ha fatto conoscere agli occhi del pubblico non solo fiorentino ma internazionale è stato quello di direttore del corteo del Calcio Storico Fiorentino tenuto dal 1960 al 1991. E poi ancora Presidente della Commissione Toponomastica del Comune di Firenze, Cavaliere della Repubblica e dell’Ordine Equestre di San Giorgio di Carinzia, Segretario dell’Accademia Florentia Mater, Membro della Federazione Europea delle Rievocazioni Storiche; Vice Presidente Vicario Federazione Italiana Giochi Storici, Presidente Onorario della Venerabile Compagnia dei “Quochi”, Accademico delle Muse, Alfiere della Lega del Chianti. “E’ un punto di riferimento di tutta la regione, un uomo che ha illustrato con suoi scritti, si parla di 100 libri, la Toscana e Firenze – ha ricordato Giani -. Ma contemporaneamente è stato un grande organizzatore, ha guidato per decenni il Corteo storico della Repubblica Fiorentina. Nel 1991, quando si costituì la Federazione regionale dei Giochi storici e poi quella Nazionale, Artusi ne fu l’artefice e da tutti gli viene riconosciuto”.
Ma Luciano Artusi è soprattutto uno studioso e un divulgatore della storia fiorentina e toscana che ha saputo raccontare in tantissimi articoli scritti per i quotidiani, settimanali e periodici nonché nella sua quasi sterminata produzione di volumi, tra cui anche tante opere bibliografiche tutte incentrate sullo studio della storia e delle tradizioni di Firenze e della Toscana. Un impegno che Artusi ha calato nella trama fitta delle rievocazioni e delle feste popolari presenti in moltissimi dei Comuni della regione che costituiscono come ha sottolineato ancora Giani “un patrimonio straordinario soprattutto dal punto di vista dell’educazione all’identità per le nuove generazioni”.
Firenze dunque omaggia uno dei suoi cantori più amati e più profondi conoscitori, ma anche una vita spesa per conoscere e far conoscere le radici e la storia profonda della Toscana e del suo territorio. “Sono orgoglioso e onorato – ha detto Artusi la cui voce tradiva una fortissima emozione: essere ricordato adesso con il Pegaso d’oro e prima con il Fiorino d’Oro non può che darmi grande orgoglio e piacere”. E ha poi ricordato: “Per dieci anni, per la Festa della Toscana, ho organizzato il corteo storico in tutti e dieci i capoluoghi della regione, con circa 3000 personaggi in costume provenienti dalle rievocazioni storiche di tutta la regione”. Un’opportunità di conoscenza significativa tanto che Artusi ha rivolto “L’augurio a proseguire il lavoro sulle rievocazioni, che sono un’amalgama importante che tiene unita la nostra Regione”.