Comitati e opposizioni uniti contro la nuova linea. Giorgetti, sul minor numero di passeggeri trasportati dalla 2, conferma la scelta di sviluppo del “sistema tramviario”
Dagli aspetti ambientali a quelli legati alle piante, passando per la mobilità e con una fosca previsione per viale Matteotti che “diventerà una camera a gas”. Dopo centrodestra e Movimento Cinque Stelle sono adesso alcuni sodalizi e comitati politici dell’area fiorentina (No Tav, Potere al Popolo, associazioni che vanno dalla Valdisieve a Bagno a Ripoli), spalleggiati da docenti universitari, a prendere posizione sulla nuova linea 3.2 della Tramvia che dovrebbe collegare la città da Piazza Libertà a Bagno a Ripoli con un tracciato destinato a provocare profonde modificazioni su viale Matteotti e viale Giovane Italia che prevede anche la realizzazione di un nuovo ponte sull’Arno.
Secondo i comitati, coordinati da “componenti del gruppo di ricerca Mobilità Sostenibile nell’area Metropolitana Fiorentina”, operante presso il Lapei/Dida dell’Università di Firenze, l’abbattimento del traffico del 10% non sarebbe sufficiente a giustificare l’arrivo dei convogli della tramvia. Forti criticità restano anche sui costi eccessivi di tutto il progetto, e sull’impatto sul sistema del verde in quella particolare area della città: perché, fanno notare i comitati, se è vero che il Comune ha promesso di ripiantare gli alberi che dovranno essere per forza abbattuti sui due viali di circonvallazione “si modificherà pesantemente l’ambiente ecologico della città e si andrà a intaccarne l’aspetto paesaggistico”.
Gli effetti dei cantieri e il mancato utilizzo della ferrovia per prevenire il traffico pendolare sono ulteriori aspetti che meritavano una considerazione diversa. “Forse – concludono – sarebbe il caso di prendere in mano soluzioni alternative, magari una rete capillare di mezzi elettrici a ricarica veloce”.
Intanto sulla tramvia continuano le polemiche politiche. Ma questa volta riguardano il numero dei passeggeri trasportati dopo la pubblicazione sul Corriere Fiorentino di un report dall’Osservatorio Lavori Tramvia. In sostanza, secondo i dati resi pubblici sulla pagina Facebook dell’organismo (https://www.facebook.com/Osservatorio-lavori-Tramvia-Firenze-1504288396486950/), alla linea 2 (quella da Piazza dell’Unità all’aeroporto) mancano un bel po’ di passeggeri per raggiungere quella soglia di 37milioni di passeggeri l’anno necessari per sostenere il piano economico delle tramvie. Così in Consiglio Forza Italia, con il capogruppo Jacopo Cellai e il consigliere Mario Razzanelli, ha interrogato l’assessore Stefano Giorgetti il quale ha ribadito che i principali problemi sono dovuti al mancato trasferimento di alcune linee urbane dell’Ataf ma soprattutto di quelle extraurbane e regionali all’interscambio con la fermata Guidoni che sarà attivo da gennaio.
“L’amministrazione – ha aggiunto – ha già chiesto un adeguamento in sede di revisione della concessione con un riequilibrio tra i trasportati e quanto previsto nello stesso Piano economico e finanziario. Vista la crescita esponenziale dei passeggeri di linea 1 e le previsioni a regime di linea 2 non possiamo che confermare la scelta strategica di continuare nello sviluppo del sistema tranviario fino a San Marco, a Bagno a Ripoli e successivamente a Rovezzano oltre alla linea 4 per le Piagge e alle estensioni a Sesto Fiorentino e Campi Bisenzio con una previsione a regime di circa 90 milioni di trasportati all’anno”