L’uomo, pluripregiudicato, si era introdotto a Capodanno nell’abitazione impossessandosi di vari monili e delle chiavi di una macchina poi usata per rientrare in Veneto dove si era trasferito da tempo
A Capodanno si sarebbe introdotto nell’abitazione della sorella assente da alcuni giorni alla Rufina. Dopo aver forzato una finestra si sarebbe introdotto nell’appartamento impossessandosi di vari monili e delle chiavi di un’autovettura, a bordo della quale lo stesso si sarebbe poi repentinamente allontanato per fare rientro in Veneto, regione in cui si era da tempo trasferito. L’immediato allarme dato dal proprietario di casa aveva tuttavia consentito ai Carabinieri della Stazione di Rufina di attivare le ricerche del fuggitivo, che veniva intercettato lungo la “Direttissima” da una pattuglia della Polizia Stradale alla guida dell’auto rubata, a bordo della quale veniva anche rinvenuta l’intera refurtiva. I successivi sopralluoghi, eseguiti dalla Sezione Investigazioni Scientifiche del Comando Provinciale di Firenze, consentivano di rinvenire alcune tracce di sangue sul luogo del furto, da cui veniva poi estrapolato un profilo genetico compatibile con l’indagato.
Quest’elemento insieme alle risultanze delle indagini tradizionali, ha permesso agli inquirenti di modificare l’iniziale accusa nei confronti dell’uomo da ricettazione a furto aggravato, ragione per cui il Gip del Tribunale di Firenze ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un pluripregiudicato 44enne, di origine albanese, attualmente detenuto in carcere a Vicenza per altri reati. Il procedimento è attualmente pendente in fase di indagini e l’effettiva responsabilità della persona destinataria della misura cautelare, in uno con la fondatezza dell’ipotesi d’accusa mossa a suo carico, saranno vagliate nel corso del successivo processo. Non si escludono ulteriori sviluppi investigativi e probatori, anche in favore della persona sottoposta ad indagini.