Durissimo commento di Camilla Speranza, portavoce dei residenti di Santo Spirito, dopo la firma dell’intesa Comune-commercianti. E per la prima volta anche il Pd con Rosa Maria di Giorgi chiede la realizzazione della cancellata: favorevole anche Marco Stella (F. Italia) che ha presentato una mozione in Regione
“Una pagliacciata”. Camilla Speranza, portavoce del Comitato dei residenti di Santo Spirito boccia senza possibilità di appello e con parole molto dure il protocollo siglato dal sindaco Dario Nardella e dalle associazioni di categoria due giorni fa a Palazzo Medici Riccardi alla presenza del Prefetto Valerio Valenti e dei maggiori rappresentanti delle forze dell’ordine sulla cosiddetta “Movida sostenibile” le cui principali novità sono bagni pubblici aperti nelle piazze Santo Spirito, Sant’Ambrogio e Santa Croce fino alle 3 del mattino e dalle 21 gratuiti, panchine per fare in modo che chi si vuol sedere non debba necessariamente consumare e pugno duro della Municipale contro chi urina sui muri e fuori dai bagni: ma quest’ultimo aspetto sarà sicuramente quello più difficile da far rispettare perché non basteranno un paio di agenti della Municipale a convincere gli ‘orinatori seriali’ a non espletare i propri bisogni all’aperto come purtroppo accade ormai senza soluzione di continuità proprio a Santo Spirito sui muri della Basilica del Brunelleschi.
“Il protocollo – spiega con rabbia Speranza – è una pagliacciata, una ulteriore presa in giro e una totale mancanza di rispetto per la Basilica. La Basilica brunelleschiana è assediata, danneggiata e oltraggiata ogni giorno, sera e notte della settimana, come dai residenti documentato quotidianamente e va protetta con una cancellata sin dalle sue scalinate, lungo tutto il suo perimetro. La residenza vive circondata dall’urina dei frequentatori dei locali ed è torturata ogni sera e notte da persone alterate, aggressive e incivili. La sottomissione della amministrazione ai somministratori di alcol è tristemente imbarazzante e continua a rendere Firenze, e Santo Spirito in particolare, la vasca di contenimento dello sballo, contribuendo a desertificare il quartiere di famiglie e, quindi, privando Santo Spirito e il centro di futuro sostenibile”.
Già, la cancellata. Proprio in questi giorni il capogruppo di Forza Italia in Regione Marco Stella ha presentato una mozione in Consiglio Regionale con la quale si impegna la Giunta a “valutare di concerto con tutti i soggetti competenti qualsivoglia intervento per migliorare la situazione dell’intera zona”. Anche “se necessario con l’apposizione di una cancellata di protezione, soprattutto in corrispondenza delle aree più soggette a degrado come la facciata, il sagrato e l’abside”. Cancellata “anche amovibile per essere aperta durante l’orario di apertura della Basilica per recarsi alle funzioni religiose e/o in orario notturno”.
Che il protocollo non riscuota particolari consensi lo hanno fatto capire bene anche i rappresentanti del Coordinamento dei Comitati dei Residenti del Centro Paolo Ermini e Alessandro Villoresi che fanno polemicamente notare come il Comune abbia “varato il piano sulla movida consultando i commercianti e non i fiorentini, e questa è una grave scorrettezza” e ribadiscono la mancanza nel piano di qualsiasi parola sull’alcol e sulla Ztl oltre a sottolineare una volta di più il “diritto al riposo nelle ore notturne”.
Storce il naso infine anche la deputata Pd Rosa Maria di Giorgi la quale se da un lato afferma che l’intesa “risponde a molte delle criticità della movida” dall’altro non può fare a meno di sottolineare come “per Santo Spirito si dovesse fare di più” dichiarandosi favorevole, ed è la prima volta che accade sulla sponda del Partito Democratico, alla realizzazione di una protezione. “Da tempo– aggiunge Di Giorgi – i residenti di Santo Spirito chiedono una cancellata a tutela dell’edificio e delle scalinate: io sono convinta che possa essere una soluzione apprezzabile, ed utile a mediare tra le diverse esigenze. Ovviamente il modo e la forma in cui realizzarla sarà oggetto di studi approfonditi che rispettino sia il valore monumentale della chiesa sia l’equilibrio, anche sociale, con la piazza e la sua fruizione, ma a mio parere è arrivato il momento di pensare seriamente alla sua realizzazione”. Insomma, soffia alta la bufera: e siamo ancora a maggio.