Nell’arco di due settimane il ladro si era appropriato di statue, dipinti, candelabri e altri oggetti sacri. Denunciati dai Carabinieri anche un rigattiere e un ricettatore
Nell’arco delle due ultime settimane aveva compiuto furti a ripetizione all’interno di chiese di Firenze, Bagno a Ripoli, Scandicci e Monte San Savino in provincia di Arezzo appropriandosi di statue, dipinti e candelabri. Ma le indagini dei Carabinieri della Stazione di Firenze Galluzzo, coadiuvati dai colleghi del Nucleo TPC di Firenze, sono riusciti a interromperne l’attività e a identificarlo grazie anche ai filmati di circuiti di videosorveglianza comunale e privata situati nei pressi della chiesa di San Felice a Ema. Si tratta di un fiorentino di 46 anni riconosciuto anche nelle riprese dei furti eseguiti nelle altre chiese per il quale la Procura fiorentina, che ha coordinato le indagini, ha emesso un provvedimento di perquisizione locale e personale. Una volta individuato il luogo temporaneo di dimora dell’uomo, i Carabinieri sono riusciti a rinvenire numerosi oggetti sottratti ai luoghi di culto.
Le successive indagini hanno poi portato ad eseguire accertamenti su un soggetto rumeno, residente a Firenze, che – in base alle informazioni acquisite – avrebbe più volte svolto la funzione di ricettatore per conto del fermato. Nel corso di una ulteriore perquisizione eseguita presso l’abitazione di quest’ultimo, i militari rinvenivano un ingente quantitativo di beni di dubbia provenienza, tra oggetti sacri, statue, dipinti, tappeti e materiale di varia natura. Tra questi c’erano anche altri beni ritenuti sottratti dal fermato in alcune chiese fiorentine. Il restante materiale veniva sottoposto a sequestro penale. Ma nell’abitazione i militari individuavano anche un terzo uomo, di professione rigattiere, che negli ultimi giorni avrebbe acquistato dal cittadino rumeno alcuni manufatti oggetto dei furti che avrebbe compiuto il soggetto fermato, per poterli poi piazzare sul mercato. dell’Arma. Al termine delle operazioni condotte i Carabinieri procedevano al fermo dell’uomo ritenuto responsabile dei furti, ritenendo concreto il pericolo di reiterazione del reato e di fuga, anche attesa la difficoltà di individuarne l’attuale luogo di dimora utilizzato e comunque temporaneo. Il 46enne, portato a Sollicciano, veniva sottoposto ad interrogatorio di garanzia, all’esito del quale il GIP presso il Tribunale di Firenze emetteva a suo carico ordinanza di custodia cautelare in carcere. Gli altri due soggetti individuati venivano invece denunciati a piede libero per il reato di ricettazione. Il procedimento è attualmente pendente in fase di indagini e l’effettiva responsabilità della persona destinataria della misura cautelare, in uno con la fondatezza delle ipotesi d’accusa mosse a suo carico, saranno vagliate nel corso del successivo processo. Non si escludono ulteriori sviluppi investigativi e probatori, anche in favore delle persone sottoposte ad indagini.