Presentata la seconda edizione del ciclo promosso dalle Gallerie e dalla Fondazione Cassa di Risparmio che ha come obiettivo promuovere e valorizzare le ricchezze artistiche del territorio
Sono otto le mostre che si terranno durante tutto l’anno all’interno della seconda edizione di Terre degli Uffizi, il progetto per la valorizzazione del patrimonio artistico della Toscana promosso da Gallerie degli Uffizi e Fondazione CR Firenze, all’interno dei rispettivi progetti Uffizi Diffusi e Piccoli Grandi Musei. Un nuovo programma espositivo che promuove il legame del territorio con le sue ricchezze artistiche (info su:https://www.uffizi.it/eventi/terre-uffizi-mostre). “L’ottima partenza del progetto l’anno scorso ci ha convinti a proseguire su questa strada – afferma Eike Schmidt, Direttore delle Gallerie degli Uffizi -. Non si tratta semplicemente di valorizzazione il territorio in termini di turismo, ma di un riscatto dallo stigma di periferia e di una rivalutazione storica delle relazioni tra territorio e capoluogo. Molte persone, attratti dalle mostre, per la prima volta hanno avvertito la curiosità di visitare il museo della loro città o del loro paese, scoprendo così i tesori che vi si conservano. E perché no, anche sentendosi orgogliosamente parte integrante del meraviglioso museo diffuso che è la Toscana insieme a tutta l’Italia!”.
L’obiettivo del progetto è quello di decentrare i flussi dei visitatori e incrementare il turismo di vicinanza, grazie alla collaborazione con i musei periferici già presenti sul territorio e con i Comuni. I risultati della prima edizione confermano l’intento: si è registrato un aumento medio del 16% di visitatori nei musei a Poppi, Anghiari e Castiglion Fiorentino (nel dettaglio: + 18% Poppi, +14% Anghiari, +18% Castiglion Fiorentino), rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Un totale di 36.131 visitatori per le cinque mostre (a dicembre 2021). “Il successo della prima edizione di questo progetto – spiega il Presidente di Fondazione CR Firenze Luigi Salvadori – ha confermato la bontà dell’operazione che ha peraltro origini lontane. La pandemia ha riacceso il piacere e il desiderio di un turismo ‘slow’ che desidera concedersi a quella costellazione di piccoli centri in cui l’opera dell’uomo è un ingrediente inestricabile dall’ambiente naturale. Le nuove mostre che fanno parte della nuova edizione desiderano arricchire questo processo offrendo l’opportunità di conoscere e ammirare capolavori di grande valore che, in molti casi, sono stati ricollocati nei luoghi per i quali sono nati”.
La prima nuova mostra è dedicata a Masaccio e si svolgerà dal 23 aprile al 23 ottobre, al Museo Masaccio d’Arte Sacra di Cascia a Reggello in occasione del sesto centenario dell’esecuzione del Trittico di San Giovenale: ripercorrerà i legami dell’artista con la pittura del suo tempo. È ancora dedicata a Masaccio la mostra ‘Masaccio e Angelico. Dialogo sulla verità nella pittura’, che aprirà dal 17 settembre al 15 gennaio 2023 a San Giovanni Valdarno nel Museo delle Terre Nuove e nel Museo della Basilica di Santa Maria delle Grazie: sarà dedicata alle novità offerte dai due grandi pittori rinascimentali alla storia dell’arte, con una rosa di dipinti legati all’iconografia della Madonna con il Bambino.
Ad Anghiari, dal 21 maggio al 25 settembre, ‘Il Papa Guerriero. Giuliano della Rovere e gli uomini d’arme di Anghiari’ è la mostra che aprirà al Museo della Battaglia e di Anghiari. L’evento si pone in continuità con il precedente progetto che indagava la presenza nel borgo aretino di un forte ceto sociale che traeva i propri profitti dal mestiere delle armi. Il Museo d’Arte Sacra di Montespertoli dal 14 maggio al 8 gennaio 2023 esporrà una predella del secolo XV che era stata custodita nel castello di Montegufoni, insieme ad altre opere, come anche la Primavera di Botticelli, durante la Seconda Guerra Mondiale. Casa Museo Ivan Bruschi ad Arezzo ospiterà dal 17 giugno al 23 ottobre la mostra ‘Pietro Benvenuti nell’età di Canova. Dipinti e disegni da collezioni pubbliche e private’, in occasione del secondo anniversario della morte di Antonio Canova. Sarà invece dedicata al mistero della vita e della nascita l’esposizione al Castello Conti Guidi di Poppi, dal 8 luglio al 1 novembre, ‘Nel segno della vita. Donne e madonne al tempo dell’attesa’, che ruota intorno a un dipinto di Sante Pacini conservato nel monastero di Vallombrosa, ma proveniente da Santa Trinita a Firenze.
È dedicata al pittore seicentesco Jacopo Vignali la mostra al Museo Giuliano Ghelli di San Casciano, dal 2 ottobre all’8 gennaio 2023. Dal 1 giugno al 6 novembre ‘Un capolavoro del Rinascimento dalla Francia a Bosco ai Frati: il trittico di Nicolas Froment. Terre degli Uffizi in Mugello’ vedrà temporaneamente ricollocata nel Convento di San Bonaventura a Bosco ai Frati, a San Piero a Sieve, l’opera che stava per secoli nella chiesa del convento, prima di essere portata alle Gallerie fiorentine con le soppressioni napoleoniche.