Il prolungamento della linea 2 della tramvia, che adesso si ferma all’Amerigo Vespucci, permetterà di collegare i due comuni con la “cittadella della ricerca” per mezzo di un unico tram. Un progetto da 220 milioni di euro, dovrebbe essere pronto per il 2030
“Una deviazione ragionevole”, anche se le facce dei diretti interessati, al di là dei discorsi e dei sorrisi da copione, facevano balenare l’idea che l’accordo raggiunto non fosse stato tra i più facili da ottenere a giudicare pure delle polemiche a ripetizione degli scorsi mesi sul tracciato che erano arrivate fin sopra il rettorato.
Dunque si andrà in tramvia dalla Stazione di Santa Maria Novella a Peretola passando per l’aeroporto e da qui si proseguirà fino ad arrivare al centro di Sesto Fiorentino con una “staffa” di andata e ritorno in corrispondenza dell’intersezione con via dei Giunchi, per fermarsi a “Polo scientifico”. Costo di tutto l’intervento, che poi sostanzialmente è il prolungamento della Linea 2 che adesso termina all’Amerigo Vespucci, 220 milioni finanziati in parte con fondi regionali in parte dal Ministero. Dovrebbe essere operativa per il 2030. La fermata “Polo scientifico”, sarà davanti alla Cappella della Madonna del Piano: un sistema di bus navette interno all’area universitaria garantirà poi gli spostamenti degli studenti e dei professori. Il nuovo percorso frutto di un accordo fra la Regione, i Comuni interessati e l’Università è stato presentato stamani in palazzo Strozzi Sacrati dal presidente della Regione Eugenio Giani insieme al sindaco di Firenze Dario Nardella, al sindaco di SestoLorenzo Falchi, gli assessori alle infrastrutture e mobilità della regione Stefano Baccelli e del Comune di Firenze Stefano Giorgetti: presente anche la rettrice dell’Università degli studi di Firenze Alessandra Petrucci.
“Io – ha detto Giani – ero partito con un percorso più veloce da Sesto a Firenze. Le esigenze, che sono state soprattutto quelle del Polo scientifico, ci portano a fare una deviazione ragionevole che copre tutto il Polo perché la tranvia riesce ad essere lì alla alla Madonna del Piano fra il Cnr e la facoltà di chimica. L’obiettivo era di arrivare ad una soluzione che arrivasse in tempi ragionevoli a collegare il centro di Sesto con la rete della linea 2, quella della nuova Firenze con il Palazzo di Giustizia, le facoltà universitarie, il terziario avanzato che si sta creando in tutta l’area intorno San Donato di Novoli. Siamo alla definizione della rete tramviaria, una cura del ferro che riguarda tutta il trasporto pubblico dell’area fiorentina”.
Il progetto complessivo prevede anche un sistema ciclabile all’interno del polo che consentirà un interscambio costante con le due ruote. Prima della “staffa”, c’è l’ipotesi di spostare la fermata ubicata in corrispondenza del Centro di meccanizzazione postale a sud, vicino a via della Pace, in modo da agevolare l’accesso alla futura facoltà di agraria. La successiva fermata sarà invece all’altezza del centro commerciale della Coop. Inoltre la nuova linea si integrerà perfettamente con l’aeroporto fiorentino. “Nel precedente progetto – ha aggiunto il Governatore – vi era la rottura di carico, con due linee diverse: qui invece non abbiamo interruzione, ma una soluzione di continuità”. Di linea continuativa ha parlato anche il sindaco di Firenze Dario Nardella: “L’eliminazione della rottura di carico in corrispondenza dell’aeroporto – ha detto – consentirà di arrivare dal centro di Firenze, al Polo e alla città di Sesto senza dover cambiare tram. Adesso andremo avanti con le fasi successive della progettazione con l’obiettivo di completare l’intero sistema tramviario nel 2030. Un sistema che prevede un investimento di 1,9 miliardi di euro e che porterà un abbattimento pari a 30mila tonnellate di Co2 e trasporterà a regime 80 milioni di passeggeri all’anno. Numeri che faranno della tramvia fiorentina la più grande opera tranviaria d’Europa.
Per il primo cittadino di Sesto Lorenzo Falchi si va “a compiere un passo in avanti fondamentale in ottica di un’area metropolitana multipolare. Il tram collegherà la nostra piazza del Mercato con Firenze, toccando tre scuole superiori, fermando nel cuore del Polo scientifico e unendolo a quello delle Scienze sociali, intersecando quattro stazioni ferroviarie collocate sulle principali direttrici metropolitane e regionali. Sarà un’occasione decisiva per avvicinare il Polo scientifico alla nostra città, legandola in maniera ancora più forte con questo luogo di eccellenza di livello internazionale”. Per il rettore dell’Università fiorentina Alessandra Petrucci infine “La sintesi a cui siamo approdati rappresenta un punto di equilibrio raggiunto attraverso il dialogo e il confronto tra le istituzioni. Questo metodo si rivelerà ugualmente prezioso quando, nei prossimi mesi, dovremo affrontare alcuni aspetti più di merito”.