La rete di sostegno già attiva con la pandemia è pronta a dare un nuovo, grande, contributo. Del Re: “Importante che oltre al dolore di lasciare il proprio paese non si aggiunga anche quello di abbandonare il proprio animale”
Non soltanto i nuclei familiari scampati alla guerra, per cui è stato predisposto un hub alla Mercafir attivo ormai da cinque giorni, e i minori rimasti orfani i cui primi 21 in questi giorni hanno trovato calore e ospitalità all’Istituto degli Innocenti. Al Parco degli animali di Ugnano è pronta l’accoglienza anche per gli animali dei rifugiati in arrivo dall’Ucraina. La direzione Ambiente, in contatto con Asl veterinaria e Regione Toscana, è attiva sia a livello di prevenzione e sicurezza sanitaria rispetto ai protocolli anti rabbia, che a livello di ospitalità per gli animali delle famiglie ucraine che non possono trovare casa nelle strutture che accolgono i rifugiati.
“Sappiamo – spiega l’assessore Del Re – che famiglie di rifugiati stanno partendo anche con i loro animali domestici e quindi il Parco degli animali e la direzione Ambiente si stanno attivando con Asl veterinaria, Prefettura e Regione Toscana. E’ importante questo anche per far sì che al dolore già grande dei rifugiati che abbandonano il loro paese non debba aggiungersi anche quello per la perdita del loro animale.
Si tratta quindi di un’azione a tutela sia gli animali che dei rifugiati stessi. Al Parco degli animali durante la pandemia sono già state messe in campo esperienze di accoglienza e solidarietà, che sono ancora attive perché purtroppo l’emergenza sanitaria è ancora presente: lo si vede anche dal fatto che molti volontari continuano a portare fuori gli animali dei contagiati e che al Parco sono ancora presenti animali di contagiati o persone ricoverate che non possono prendersene cura. Una rete di solidarietà importante che ora sarà impegnata su un altro fronte drammatico come quello della guerra in Ucraina. Siamo attivi su due fronti: da un lato sulla prevenzione e sicurezza sanitaria per tutte le verifiche e analisi previste dai protocolli antirabbia a cui saranno sottoposti gli animali in arrivo sul nostro territorio, dall’altro sull’ospitalità per trovare una casa agli animali che non potranno essere accolti dalle strutture dove troveranno accoglienza invece i rifugiati. Qui già molte associazioni di volontariato tra cui Ata Pc ci hanno scritto per mettersi a disposizione e offrire ospitalità agli animali dei rifugiati, dando poi ovviamente ai rifugiati stessi la possibilità di far visita ai propri animali e mantenere un contatto”.