Presentato il masterplan vincitore del Concorso internazionale di idee che riporterà lo stadio a quanto prima esisteva e lo condurrà verso la sua nuova vita proiettandolo in un futuro moderno, armonico e sostenibile. Nardella: “Progetto che incarna l’esaltante stagione che sta vivendo la città”
La settimana prossima vedrà il ministro Franceschini per parlare della riqualificazione. Poi toccherà agli Stakeholder della città, il mondo economico, del commercio e dei servizi, della mobilità, e ovviamente ai residenti del Quartiere 2 perché non si tratta solo di un impianto sportivo ma della rigenerazione di un intero quartiere. Intanto ieri c’è stato un primo colloquio con il Dg della Fiorentina Joe Barone con il quale c’è la prospettiva di creare un gruppo di lavoro per quanto riguarda gli aspetti e le esigenze della squadra rispetto al nuovo progetto. Dario Nardella è un fiume in piena mentre illustra i prossimi passi durante la conferenza stampa convocata questa mattina nel Salone de’ Dugento a Palazzo Vecchio con i progettisti dello studio Arup che in collaborazione con lo studio MC A – Mario Cucinella Architects e la consulenza di Cupelloni Architettura ha vinto il concorso internazionale di idee per il restyling dello stadio Franchi e la riqualificazione dell’area di Campo di Marte.
“Un progetto – ha sottolineato il primo cittadino fiorentino – che incarna l’esaltante stagione di trasformazione che sta vivendo la città e guarda al futuro con fiducia anche in un momento difficile come quello che stiamo attraversando. Poche città in Europa sono riuscite a fare questo. Un progetto che complessivamente cuba un investimento di 450 milioni di euro: come Città metropolitana stiamo formalizzando, nell’ambito del fondo del ministero dell’Interno per quanto riguarda i Piani integrati metropolitani, la candidatura della riqualificazione e rigenerazione dello stadio e dell’area di Campo di Marte come progetto da finanziare per un valore di 55 milioni di euro che potrebbero quindi andare a sommarsi ai 95 milioni di euro già riconosciuti dal ministero dei Beni culturali, per un totale di 150 milioni di euro per lo stadio e l’area circostante”.
Un approccio “pacato e rispettoso” alla monumentale opera di Pierluigi Nervi quello scelto nel progetto così da inserire con delicatezza le nuove funzioni previste dagli standard Uefa per gli stadi di calcio con una maggiore valorizzazione degli elementi di spicco del “Vecchio Comunale”: le scale elicoidali, la tribuna coperta e la Torre di Maratona. Ma che guarda anche al nuovo con due nuove gradinate che avvicineranno al campo di gioco le curve Fiesole e Ferrovia. Insomma un’operazione che riporterà l’impianto a quanto prima esisteva e lo introdurrà nella sua nuova seconda vita. Tutti gli elementi aggiunti in occasione di Italia ’90 verranno tolti, mentre le aggiunte riguarderanno naturalmente gli spazi per i tifosi e le comunità. Per quanto riguarda i lavori (Nardella ha assicurato che saranno rispettati i tempi, dunque sarà pronto per il 2026) sono state previste due opzioni: la prima con la Fiorentina che giochi nell’impianto, la seconda invece che si trasferisca altrove. Starà alla società viola scegliere quale delle due preferire, a patto che naturalmente il progetto vada bene a Rocco Commisso.
“Il progetto per la trasformazione dello Stadio Franchi rappresenta una straordinaria opportunità, un modello di recupero e valorizzazione del patrimonio architettonico italiano – ha detto il capo progettista David Hirsch (a destra nella foto), responsabile Architettura Arup -. La grande sfida è stata quella di confrontarsi con l’opera iconica di Pier Luigi Nervi e trovare un segno che ne rispettasse l’immagine proiettandola in un futuro armonico, moderno e sostenibile. Siamo entusiasti di essere i protagonisti di questa sfida progettuale, mirata a coniugare bellezza, funzionalità e rispetto del paesaggio storico, architettonico ed ambientale di Firenze intorno a un luogo simbolico per la città e la sua squadra”.
Il progetto di riqualificazione dello stadio è rappresentato dalla nuova copertura che ne definisce il suo nuovo aspetto specialmente nei confronti del contesto urbano e paesaggistico: una lama sottile rettangolare metallica che levita sopra le tribune storiche. La forma e il profilo sono pensati per ridurre al minimo l’impatto visivo sullo skyline e celebrare l’eleganza e orizzontalità dell’immagine del progetto di Pier Luigi Nervi. Gli spazi compresi tra le nuove gradinate e le curve dell’attuale stadio, rappresentano il punto di incontro tra il nuovo e l’esistente, tra la città e lo stadio. La forma delle nuove tribune progettata per migliorare visibilità, accessibilità, capienza e diversificazione dell’offerta, consente di dare una nuova veste interna allo stadio in linea con i moderni standard di fruizione della struttura, allo stesso tempo trasmette l’eredità del progetto originario di Pier Luigi Nervi dialogando in modo armonico con le tribune storiche.
Ma la riqualificazione dello Stadio Artemio Franchi è integrata nel Masterplan del Campo di Marte. Il progetto del masterplan nasce dalla volontà di creare uno spazio pubblico per l’intera comunità, attrattivo e vivo, non solamente in occasione delle partite di calcio ma, tutti i giorni dell’anno. Il progetto prevede di estendere la zona verde, antistante lo stadio, creando un parco che dialoga direttamente con il quartiere i cui servizi, tra cui il mercato rionale, saranno inclusi organicamente nel disegno, immaginato come ‘foglia verde’. La riqualificazione dei giardini Campo di Marte è stata concepita come una ‘Onda viola’: i percorsi principali si caratterizzeranno per essere accompagnati da fioriture e colorazioni sui toni del viola, con punte di rosso e di bianco. Il progetto si basa sull’ampliamento e la riqualificazione delle infrastrutture verdi dell’area, che rendono possibile l’integrazione tra le varie attività sportive, culturali e sociali. Nello specifico, si integrano sia spazi organizzati per lo sport (stadio, palazzetto polifunzionale, pista da skateboard, palestre, campi da calcio, rugby e baseball) che aree informali dedicate ad usi ricreativi (jogging, yoga, percorsi educativi per bambini, percorsi tematici dedicati all’arte e alla scienza). La vasta area verde prevista al centro del nuovo parco, è pensata inoltre per ospitare attività culturali ed eventi all’area aperta.
“Si tratta di una sfida importante – ha concluso Nardella -: non ci sentiamo soli e siamo fiduciosi che il Quartiere 2 ci sosterrà tantissimo. Con la Fiorentina ci sono i presupposti per un percorso armonioso di lavoro. Voglio però dire che non è previsto un mega centro commerciale, questo è già un segnale molto importante che diamo al mondo del commercio. Non solo questa opera non danneggerà il tessuto commerciale delle botteghe, dei negozi, ma li aiuterà”.