Il terzetto di origine peruviana composto da due uomini e una donna è stato bloccato dai Falchi della Squadra Mobile che li avevano notati a bordo di una macchina tra Gavinana e viale Europa
Un uomo rimaneva in auto, pronto alla fuga: gli altri due entravano ben vestiti nei ristoranti e, approfittando della distrazione dei clienti seduti a mangiare, con un incredibile destrezza si impossessavano delle borse poggiate sulle sedie, coprendole con un cappotto. Con questa tecnica ben rodata il terzetto composto da due uomini e una donna tutti di nazionalità peruviana, avrebbe compiuto almeno due borseggi in altrettanti ristoranti del centro.
Ma la loro fiorente attività è stata stroncata dai Falchi della Squadra Mobile fiorentina che, impegnati in un specifico servizio di contrasto contro questo tipo di reato, li hanno notati a bordo di una macchina intorno alle 23 nella zona tra Gavinana e viale Europa. Gli agenti hanno seguito con discrezione il veicolo monitorandone tutti gli spostamenti. I tre si sono fermati in prossimità di alcuni ristoranti della zona ripetendo lo stesso copione: uno rimaneva in auto mentre gli altri due entravano nei locali per poi riuscirne dopo alcuni minuti. La scena si è ripetuta per almeno due volte fino a quando l’auto è arrivata in piazza Ferrucci: questa volta l’uomo della coppia è uscito da un ristorante con il cappotto sottobraccio, nonostante le rigide temperature.
I poliziotti hanno immediatamente capito che sotto quel capo di vestiario era nascosto qualcosa e sono entrati in azione. Sotto il cappotto era nascosta una borsa appena rubata ad una donna che, mentre stava cenando, l’aveva poggiata sulla spalliera della sedia. La vittima non si era accorta di niente. Il terzetto è stato subito bloccato. Nel bagagliaio dell’auto tre la Polizia ha invece trovato una borsa di marca del valore di oltre 1.500 euro rubata circa un’ora prima in un altro locale in via De’ Renai. Gli investigatori della Squadra Mobile sono poi andati a fondo nella vicenda perquisendo l’abitazione fiorentina dei tre arrestati di età compresa tra i 33 e i 43 anni dove, oltre ad altre borse di sospetta provenienza furtiva e per le quali sono in corso accertamenti, hanno trovato i loro passaporti. Per “l’uomo del cappotto” le generalità fornite agli agenti sono risultate discordanti da quelle riportate nel documento rinvenuto nell’appartamento, così per lui è scattata anche una denuncia per false attestazioni a Pubblico Ufficiale. L’uomo, il più anziano del gruppo, è poi risultato destinatario di una ordinanza di custodia cautelare emessa dal Tribunale di Genova per una serie di furti di borse messi a segno il mese scorso in ristoranti e bar del litorale ligure. Non si escludono ulteriori sviluppi investigativi.