Ecco il testo integrale della Dichiarazione di Firenze firmata dal sindaco Dario Nardella e dal presidente della Cei Cardinal Gualtiero Bassetti a conclusione del Forum Vescovi-Sindaci del Mediterraneo
I Vescovi del Mediterraneo si sono incontrati per la seconda volta, dopo Bari, a Firenze, ispirandosi al coraggio di La Pira nell’operare per la pace e l’unità dei popoli. I Sindaci del Mediterraneo, invitati dal Sindaco di Firenze Dario Nardella, si sono radunati contemporaneamente a Firenze, ispirandosi al Sindaco La Pira, per studiare e lavorare per la pace, la giustizia e la convivenza fraterna nelle loro città. Incontrandosi insieme al termine dei rispettivi lavori, i vescovi e i sindaci hanno preso atto dei benefici che derivano dall’intensificarsi della collaborazione nelle loro città per preservare la giustizia, rafforzare la fraternità e il rispetto per tutti i cittadini e le comunità culturali e religiose ivi presenti. Da questo incontro fruttuoso e cordiale, mai avvenuto prima, hanno concordato alcuni ideali e valori per ispirarli nel loro cammino futuro, diminuire discriminazioni e violenze e aprire orizzonti di speranza per le giovani generazioni. In questi giorni è in corso la guerra contro l’Ucraina. Un senso di dolore ha colto vescovi e sindaci, che insieme auspicano che la violenza e l’uso delle armi si fermino, si evitino grandi sofferenze per il popolo ucraino e che si possano avviare immediatamente i negoziati per ricostruire la pace.
Nella speranza che possano aver luogo ulteriori incontri, i Vescovi cattolici e i Sindaci delle Città del Mediterraneo, riuniti a Firenze, i Vescovi cattolici e i Sindaci delle Città del Mediterraneo, riuniti a Firenze, -ispirandosi all’eredità di Giorgio La Pira, l’ex Sindaco di Firenze, che già negli anni Cinquanta promuoveva il dialogo interculturale e interreligioso tra le Città, e in particolare tra le Città del Mediterraneo;
-consapevoli che il Mediterraneo è stato storicamente il crocevia delle culture europee e dell’Asia occidentale, dell’emisfero settentrionale e meridionale e che può ricoprire un ruolo cruciale per la pace e lo sviluppo delle nazioni attraverso la cooperazione tra le sue città e le sue comunità religiose; -uniti nella convinzione che il Mediterraneo non può e non vuole essere luogo di conflitto tra forze esterne;
-guidati da un’aspirazione condivisa a porre la persona umana al centro dell’agenda internazionale perseguendo la pace, proteggendo il pianeta, garantendo prosperità, promuovendo il rispetto e la dignità dei diritti fondamentali di ogni individuo, anche attraverso la promozione di obiettivi di sviluppo sostenibile e l’ accordo di Parigi sul clima ; -consapevole delle numerose sfide che l’area mediterranea deve affrontare, come il cambiamento climatico, i flussi migratori, i conflitti e la povertà; – convinti pertanto che valorizzare e promuovere il ruolo delle città e il dialogo tra le sue comunità civiche e religiose offre un contributo essenziale a queste sfide;
riconoscono
-la diversità del patrimonio e delle tradizioni dell’area mediterranea come patrimonio condiviso per tutta l’umanità. Tutti i valori naturali, ambientali, culturali, linguistici e religiosi del Mediterraneo, materiali e immateriali, sono visti come fonti di dialogo e di unità tra i nostri popoli, e dovrebbero essere protetti e trasmessi alle generazioni presenti e future; -l’importanza di un impegno educativo che parta dai bisogni primari, comuni a tutti gli esseri umani, e che possa guidare i giovani nel cammino che conduce al desiderio del bene, dell’amore, della giustizia e della libertà; -la necessità di sviluppare maggiori opportunità di dialogo e di incontro costruttivo tra le diverse tradizioni culturali e religiose presenti nelle nostre comunità, al fine di rafforzare i legami di fraternità che esistono nella nostra regione; -l’importanza di creare programmi universitari comuni, al fine di introdurre i giovani di tutta la regione ad una migliore conoscenza rispettosa delle tradizioni e delle particolarità culturali di ogni paese; -il ruolo chiave della diplomazia a livello urbano nella promozione di uno sviluppo umano integrale e sostenibile basato sul rispetto della dignità e dei diritti fondamentali di ogni essere umano; -l’importanza fondamentale del riconoscimento di un diritto universale alla salute e alla protezione sociale nell’area del Mediterraneo, in particolare a seguito della pandemia di COVID 19, e il ruolo centrale che la cooperazione a livello cittadino potrebbe svolgere nella lotta alla malattia; -la necessità di implementare, quanto prima, soluzioni integrate per evitare cambiamenti climatici catastrofici. Il momento di agire è ora, al fine di preservare la qualità della vita per le generazioni a venire e raggiungere un approccio ecologico integrale; -l’opportunità di promuovere una vera trasformazione della società volta all’instaurazione di una cultura della sostenibilità sociale, anche attraverso nuove forme di cooperazione tra decisori politici, scienziati, leader spirituali e culturali e leader del commercio; -l’importanza di promuovere opportunità di lavoro di qualità per le categorie svantaggiate, giovani e donne, e di favorire lo sviluppo economico e sociale dei paesi di origine dei migranti, anche attraverso programmi di cooperazione, volti in particolare alla tutela dell’infanzia;
– le politiche migratorie nel Mediterraneo e alle frontiere devono sempre rispettare i diritti umani fondamentali. -la forte connessione esistente tra flussi migratori e cambiamento climatico, che colpisce in maniera accentuata il Mar Mediterraneo: fenomeni come la desertificazione, la deforestazione, il degrado del suolo stanno potenzialmente esponendo miliardi di persone a sfollamenti di massa e migrazioni; -l’importanza del rafforzamento delle relazioni interculturali e interreligiose, al fine di raggiungere un livello più elevato di comprensione reciproca tra individui di diversa origine, lingua, cultura e credo religioso; e mentre si impegnano a promuovere progetti concreti di inclusione culturale, religiosa, sociale ed economica
invocano
– che i governi di tutti i paesi mediterranei stabiliscano una consultazione regolare con i Sindaci, con tutti i rappresentanti competenti delle comunità religiose, degli enti locali, delle istituzioni culturali, delle università e della società civile sulle questioni discusse in questa Conferenza. Le città rivendicano il loro diritto a partecipare alle decisioni che influiscono sul loro futuro; -Governi, Sindaci e Rappresentanti delle comunità religiose per promuovere programmi educativi a tutti i livelli – un cammino che integri gli approcci antropologici, comunicativi, culturali, economici, politici, generazionali, interreligiosi, pedagogici e sociali per realizzare una nuova solidarietà universale e un società più accogliente; – Governi, Sindaci e Rappresentanti delle comunità religiose per promuovere iniziative condivise per il rafforzamento della fraternità e della libertà religiosa nelle città, per la difesa della dignità umana dei migranti e per il progresso della pace in tutti i paesi del Mediterraneo; – Sindaci e Rappresentanti delle comunità religiose , per dialogare e mobilitare risorse per uno sviluppo sociale ed economico sostenibile a favore della cooperazione internazionale, del dialogo interculturale e interreligioso, del rispetto di ogni individuo attraverso una più equa condivisione delle risorse economiche e naturali ; – i sindaci per discutere ed esplorare ciò che idealmente tiene insieme oggi una società civile e come i contesti contemporanei integrano tradizioni religiose ed espressioni culturali; – Rappresentanti delle comunità religiose , per esplorare come possono interagire tra loro e con i rappresentanti dei governi municipali e dei leader civici nel tentativo di comprendere le cause e le istanze della violenza e, quindi, lavorare insieme per eliminarla; – che i governi adottino regole certe e condivise per proteggere l’ecosistema mediterraneo anche al fine di promuovere la cultura circolare nel Mediterraneo in armonia con la natura e con la nostra storia.