Il piccolo comune della città metropolitana fiorentina non corrisponde ai paletti previste dalle norme che disciplinano l’accesso ai bandi. La nuova scuola avrebbe potuto rientrarci ma non si può fare perché quella sarebbe stato necessario abbattere quella vecchia, però vincolata
Il comune di Vaglia rischia di rimanere fuori dalla pioggia di risorse che arrivano in Italia a seguito della presentazione dei progetti legati al Pnrr. A dirlo, il sindaco di Vaglia Leonardo Borchi, che spiega: “Il comune di Vaglia rischia di non riuscire ad accedere alle risorse europee agganciate al Pnrr non per assenza di bisogni e progetti, ma perché non corrisponde ai paletti previsti dalle norme che disciplinano l’accesso ai bandi. Qualche esempio? Per quanto riguarda il bando sulla rigenerazione urbana il nostro comune rimane, sia pure per poco, al di sotto dell’indice di vulnerabilità sociale e materiale previsto”.
In sintesi, il Piano nazionale di ripresa e resilienza prevede investimenti in progetti di rigenerazione urbana con l’obiettivo di ridurre fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale, nonché migliorare la qualità del decoro urbano e del tessuto sociale ed ambientale. In particolare, per gli anni 2021-2026 i contributi, confluiti nell’ambito del piano nazionale di ripresa e resilienza, ammontano complessivamente a 3,4 miliardi di euro. Rientrare nel valore dell’indice di vulnerabilità sociale e materiale (ISVM) è condizione necessaria per poter partecipare al bando.
“Anche la questione della nuova scuola avrebbe potuto essere occasione di accesso al bando specifico sulla sostituzione scuole con vulnerabilità sismica – dice il sindaco – ma è condizione necessaria abbattere il vecchio edificio, che, nel nostro caso, in parte non si può fare, perché vincolato storicamente e comunque comporterebbe una perdita di capitale di 1,8/2 milioni di euro. Inoltre occorrerebbero altri 1,5 ml di euro per realizzare una scuola temporanea per tutto il tempo dei lavori. E’ necessario che si arrivi a una vera redistribuzione di risorse che guardi ai bisogni reali espressi dai territori, tenendo conto del fatto che si rischia di far rimanere senza risposta territori che hanno subito forti contraccolpi dalla crisi pandemica, che si sono aggiunti a situazioni di svantaggio storiche, e che rischiano di rimanere invisibili”.