L’uomo non aveva accettato la fine della relazione e aveva anche minacciato di morte la donna costringendola a cambiare stile di vita
Era già stato arrestato una prima volta, sette giorni fa, per atti persecutori nei confronti della sua ex compagna ma dopo essere stato condotto a Sollicciano, nell’udienza di convalida dell’arresto in flagranza, il Giudice per le indagini preliminari lo aveva scarcerato disponendo per lui il divieto di avvicinamento alla persona offesa. Ma la misura cautelare evidentemente non è bastata per il 30enne di origine albanese che nella serata di ieri è stato nuovamente arrestato dai Carabinieri del Nucleo Investigativo e del Nucleo Radiomobile di Firenze per il medesimo reato. L’uomo, già noto alle forze dell’ordine, è stato rintracciato nei pressi del bar in zona Rifredi ove lavora la donna, lo stesso luogo in cui era stato arrestato in flagranza il 14 dicembre scorso.
Gli atti persecutori erano iniziati lo scorso luglio quando la donna aveva interrotto il suo rapporto sentimentale il 30enne allora suo compagno. L’albanese però non aveva accettato la fine della storia e aveva cominciato a perseguitarla controllandole il cellulare, presentandosi nel locale pubblico dove lavora, minacciandola di morte e costringendola anche a cambiare il proprio stile di vita. Su richiesta della Procura il 17 dicembre il Gip ha disposto l’ulteriore aggravamento della misura cautelare associandolo alla casa circondariale fiorentina.