Nella nuova sala si potranno anche rivedere il lampadario in vetro di Murano di Carlo Scarpa e i calchi di Bruno Innocenti che erano presenti nel foyer del vecchio Teatro Comunale
Torna a splendere nella sua nuova ‘casa’ l’affresco del pittore e scenografo fiorentino Gianni Vagnetti trasferito dall’ex teatro Comunale. Alla ricollocazione nel nuovo Auditorium sinfonico del teatro del Maggio, in vista dell’inaugurazione della struttura il prossimo 21 dicembre, erano presenti oggi l’assessore ai Lavori pubblici Titta Meucci e il Sovrintendente del Maggio Alexander Pereira. L’affresco di Vagnetti è stato collocato nel loggiato di ingresso al nuovo Auditorium. Il lungo e complesso intervento di restauro, distacco e ricollocamento dell’opera e il progetto di riallestimento degli arredi dell’ex teatro Comunale è stato coordinato dal Servizio Belle Arti del Comune di Firenze con l’architetto Giorgio Caselli.
“Un patrimonio che non poteva andare disperso e che andrà ad arricchire il nuovo Auditorium – ha detto l’assessore Meucci -, spazio che presenta una conformazione architettonica suggestiva, adatta ad accogliere e valorizzare opere d’arte come l’affresco di Vagnetti svelato oggi. Le opere trasferite nel nuovo Auditorium non saranno collocate come in un museo, ma per tornare a ‘vivere’ e a svolgere la loro funzione: i lampadari storici a illuminare, i calchi di Bruno Innocenti ad accogliere il pubblico all’ingresso del nuovo teatro della musica al sinfonica. Con il Servizio Belle arti abbiamo lavorato per accelerare questa lunga e tortuosa ricollocazione, che è un’operazione di alto valore culturale in grado di mantenere e valorizzare questo importante patrimonio cittadino”.
Oltre all’affresco di Vagnetti, torneranno a splendere nel nuovo Auditorium anche il lampadario disegnato dall’artista Carlo Scarpa per i vetri di Murano della ditta Venini che si trovava nel foyer del Comunale; i calchi di Bruno Innocenti che erano presenti sulle pareti dello stesso foyer; i tre mascheroni di Mario Moschi che rappresentano Beethoven, la Commedia e la Tragedia che adornavano la facciata tergale del teatro. Ma anche i lampadari quadrangolari di Venini, i quattro corpi illuminanti cubici in vetro di diversi colori e vari altri lampadari e lampade artistici in vetro di Murano. “Sono molto felice – ha detto il sovrintendente Pereira – che negli spazi del nuovo auditorium dedicati al pubblico, abbiamo potuto collocare le opere d’arte che arredavano il Comunale e che sono state restaurate. Sono certo che i fiorentini saranno contenti di ritrovare tanta bellezza e la storia del Maggio in questi simboli che renderanno ancora più bello e accogliente il nostro Teatro”.