Da oggi, grazie all’idea geniale del Direttore dell’Accademia Cecilie Hollberg e a un software specifico di intelligenza artificiale, è possibile parlare con l’alter ego virtuale della celeberrima statua di Michelangelo
“Benvenuto nel mio chatbot: sono l’alter ego virtuale del David, la scultura di Michelangelo considerata una delle opere d’arte più belle nella storia dell’umanità. Vuoi Chiedermi qualcosa?”. Il David “chatta” e si mette a nudo con i suoi ammiratori attraverso il nuovo progetto di intelligenza artificiale della Galleria dell’Accademia di Firenze, “Chatta col David”.
L’idea, geniale e rivoluzionaria al tempo stesso, è venuta a Cecilie Hollberg, direttore del celebre museo fiorentino. Il passo successivo è stato svilupparla attraverso un software automatizzato in grado di interagire con gli utenti in forma di chat messo a punto da Querlo, società di New York specializzata nella produzione di applicazioni tecnologiche tramite l’intelligenza artificiale. E così da oggi tramite il sito web della Galleria https://www.galleriaaccademiafirenze.it/, il David si racconta divulgando informazioni di tipo storico, artistico, religioso ma anche richiamando aneddoti e curiosità.
“L’idea del chatbot – afferma Hollberg – nasce dalla volontà di portare questo Museo nella modernità e per essere aggiornati bisogna rivolgersi ai giovani, come gli studenti universitari italiani e non, coinvolti nel progetto, che con la freschezza del loro approccio, dettato da uno spirito libero, sono in grado di comunicare la curiosità verso un’opera d’arte, quindi rendere l’emozione che si prova davanti al David per scoprire cosa realmente rappresenta. Questa esperienza con l’intelligenza artificiale può essere considerata un primo approccio oltre che un modo giocoso per attirare l’attenzione di chi non è solito avvicinarsi all’arte”.
Per la produzione dei contenuti la Galleria dell’Accademia di Firenze ha avviato una collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Firenze, chiedendo a un gruppo di studenti del corso di “Didattica per i musei” di immaginare cosa potrebbe domandare un turista trovandosi di fronte al David. Sono già alcune centinaia le domande e le risposte acquisite, che mettono in luce il David come a volerlo conoscere di persona per analizzare anche la sensibilità dell’eroe che affrontò Golia.
“Cosa hai provato nello sconfiggere il gigante? Ti piace la musica? Ti piace Firenze? Perché sei nudo? Che tipo era Michelangelo? Che lingua parli?” sono solo alcuni dei quesiti immagazzinati dagli studenti che in questo modo hanno cercato di vedere oltre la statua per conoscerne ogni sfaccettatura. Il progetto è stato realizzato grazie al sostegno dell’Associazione degli Amici della Galleria dell’Accademia di Firenze. “Per loro è stato molto stimolante partecipare a questo progetto – aggiunge Claudio Rocca, Direttore dell’Accademia di Belle Arti di Firenze -, siamo grati alla Galleria per aver offerto loro questa possibilità. Come istituzione di formazione artistica ci siamo posti l’obiettivo di favorire sempre di più un approccio multidisciplinare alla produzione e divulgazione artistica, perciò crediamo molto nel connubio tra arte e tecnologia”.