Sul palco il regista turco di Mine Vaganti e de Le Fate Ignoranti, nella sua Ferzaneide, ripercorre ricordi, suggestioni e figure che hanno ispirato molti dei suoi film
Un viaggio sentimentale attraverso il racconto dei ricordi, delle suggestioni e delle figure umane che hanno ispirato molti dei suoi film. E’ Ferzaneide, l’one-man show che ha per protagonista il regista turco Ferzan Özpetek in scena il 1° dicembre al Teatro della Pergola (ore 20.45, Prezzi Intero 15€, Ridotto 12€: Over 60, Under 30, Soci Unicoop Firenze, Abbonati Teatro della Toscana). “Vorrei parlare – spiega nella presentazione dello spettacolo – alle persone che hanno incontrato il mio cinema, ai molti che hanno letto le pagine dei miei tre romanzi, agli altri ancora che hanno ascoltato l’opera lirica delle mie dame straziate d’amore, Aida Traviata Butterfly. Poco meno di un anno fa ho trasferito dal cinema al teatro le Mine Vaganti a me sempre care. E proprio su Mine Vaganti il sipario all’improvviso è calato dolorosamente. Finalmente nel prossimo periodo natalizio si rialzerà il sipario su quella bizzarra commedia della quotidianità. In un periodo di sconcerto e sospensione, come è stato l’anno trascorso, ho pensato spesso ai tanti operatori e protagonisti del panorama teatrale, del palcoscenico in generale ma pure del comparto musicale, che vivono più di altri se possibile la sorte avversa dei tempi, il disagio delle loro famiglie, la condizione critica della precarietà materiale di un lavoro a cui si sono sempre prestati con passione ed entusiasmo. Anche per questo insieme al produttore Marco Balsamo ho deciso di impegnarmi in prima persona per lanciare un segnale di ripresa di un settore che ha bisogno di sostegno e soprattutto di fiducia. Nei prossimi mesi porterò questo spettacolo Ferzaneide in date sparse qua e là in tutta Italia”.
Questa volta, dunque, sul palco c’è lui, lui solo, ad incontrare il pubblico con il racconto della sua carriera artistica e del suo sentimento per la vita, la sua e quella degli altri. Nell’amore, nell’amicizia, nello stupore, in tutti quei gesti e luoghi illuminati dalla passione. “Negli anni – conclude – ho sposato molte cause all’insegna del coraggio. Coraggio. Forse in questa parola è racchiuso il senso di quello che dirò sera dopo sera. Il coraggio di inseguire i propri sogni. Il coraggio di sfidare i pregiudizi. Il coraggio di essere felici. E sperare di tornare ad esserlo di nuovo. A teatro, al cinema, ai concerti, ai musei. Ovunque”.