Secondo il neo presidente “Abbiamo di fronte nuove sfide da raccogliere: prima fra tutte intercettare la ripresa”. E sulla ripartenza del turismo aggiunge: “Molto dipenderà dall’esito delle campagne vaccinali ma Firenze deve farsi trovare pronta”
“Abbiamo di fronte nuove sfide da raccogliere. Prima fra tutte ovviamente quella di intercettare la ripresa che tutti noi ci auspichiamo dopo il drammatico periodo della pandemia, che ha colpito duramente l’economia turistica e il comparto ricettivo. Risollevarsi non è facile, perché i costi di gestione restano molto elevati per strutture che hanno perso di liquidità economica e ci vorrà ancora del tempo prima di poter tornare ai livelli del 2019, ma non ci faremo abbattere dalle avversità. Molto dipenderà anche dall’esito delle campagne vaccinali e dai numeri dei contagi, non solo in Italia, perché nuovi lockdown come quelli ora decisi in Austria o in parte della Germania appaiono destinati a tradursi subito in nuove rinunce a viaggiare e quindi a un altro stop delle prenotazioni”.
Così il presidente di Federalberghi Firenze, Francesco Bechi, confermato alla guida dell’associazione dopo i lavori dell’assemblea di ieri pomeriggio, che ha eletto il nuovo consiglio direttivo. Al fianco di Bechi, nel ruolo di vicepresidenti Federico Isola, Claudio Barbarisi, Lorenzo Conti Lapi e Paolo Galardi. Gli altri consiglieri sono: Michele Lassi, Gabriele Cecioni, Cristina Lodovichi, Daniele Galeotti, Marco Vensi, Fernando Pane, Emanuela Cinelli, Paolo Giacalone.
“C’è un dato – ha aggiunto Bechi – che ci fa essere ottimisti: Firenze appare tra le destinazioni turistiche più gettonate dai viaggiatori e si sta notando un rinnovato interesse che speriamo possa tradursi in una crescita degli arrivi e delle presenze. La città però deve dimostrarsi capace di raccogliere le nuove sfide, presentarsi come una città smart e pienamente fruibile, offrendo a chi soggiorna dei percorsi privilegiati. Occorre facilitare gli spostamenti, disporre di servizi adeguati a una domanda che ha dei picchi assai elevati e anche decentrare il più possibile, creando nuovi poli di attrazione, così come potenziare l’offerta di mostre ed eventi che abbiamo visto sono in grado di attrarre molti visitatori. Senza dimenticare la necessità di riqualificare al più presto i nostri spazi espositivi e fieristici per dare impulso a un settore prezioso per la nostra economia”.