“Montabbano sono!” è la commedia dell’assurdo che debutta domani al Teatrodante Carlo Monni. Tratto da un racconto di Alessandro Robecchi, lo spettacolo avrà come “guest star” il fiorentinissimo Sergio Forconi
Una particolare clinica per rieducare, a suon di tv spazzatura e quiz demenziali, chi non si conforma alle norme imposte dal cinema e dalla televisione. È questo lo scenario in cui si svolge “Montabbano sono!”, la commedia tratta dall’omonimo racconto dello scrittore e giornalista Alessandro Robecchi per la regia di Andrea Bruno Savelli e con la partecipazione di Sergio Forconi, che debutterà al Teatrodante Carlo Monni domani, sabato 20 novembre alle 21.00 (in replica domenica 21 alle 16.30). Il critico letterario Mombelli, considerato pericoloso in quanto amante di libri e del tutto ignaro del mondo dei social, viene internato per essere rimesso in carreggiata con un rigido programma a base di giornalismo becero e sitcom. In una girandola di equivoci e situazioni tragicomiche, riuscirà il nostro eroe a resistere al fascino dei cinepanettoni?
Lo spettacolo è una produzione della compagnia I Pinguini Theater in collaborazione con Accademia dei Perseveranti, adattato per il palcoscenico dallo stesso Robecchi insieme a Luca Palli (info e prezzi www.teatrodante.it). “Che diavolo ci faccio io qui?” – si domanda Mombelli quando conosce il suo compagno di stanza Sempieri, un ex sceneggiatore che urla continuamente la frase “Montabbano sono!” fingendosi matto. In un turbine di risate e momenti paradossali, i dipendenti della struttura finiranno per assomigliare a dei grotteschi aguzzini e i ricoverati a dei novelli papillon ansiosi di fuggire. “Una commedia – racconta Robecchi, noto tra l’altro per essere uno degli autori degli spettacoli di Maurizio Crozza – che spero faccia un po’ ridere e dica anche qualche cosa su di noi e sul conformismo generale, ma anche sui libri, gli occhiali da sole e i motivi per cui ogni tanto ci capita di sghignazzare. Quando avrete finito di ridere vi chiederete perché avete riso. E’ lì che ci sarà da ridere”.
Forconi è la “guest” dello spettacolo: “Sergio è un elemento fondamentale per lo svolgimento della storia – aggiunge il regista Andrea Bruno Savelli -, una specie di perno centrale. Cerco di collaborare con lui appena posso, e ogni volta è un grande onore per me, perché lo considero l’erede diretto di un caratterista del calibro di Giovanni Nannini. Rappresenta l’attore “maschera fiorentina” perfetto, che porta con sé una musicalità dialettale e uno spirito particolarissimo in via d’estinzione, oltre alle battute ficcanti e alle sonorità vocali irripetibili che gli sono proprie. E’ uno spettacolo dentro lo spettacolo, e nonostante abbia da poco superato gli 80 anni conserva un’energia pazzesca”.