Sarebbero i primi identificati dai Carabinieri dopo l’aggressione di sabato scorso al termine di Fiesole-Rondinella juniores
Sarebbero tre giocatori e un tifoso di 30 anni i primi identificati per l’assurdo, violento e vigliacco raid di sabato scorso al campo delle Caldine dopo la partita del campionato juniores fra la Rondinella Marzocco e il Fiesole Calcio di cui sono stati oggetto alcuni giocatori biancorossi, i dirigenti, e perfino una mamma spintonata nel trambusto fino a farla cadere in terra (https://www.lamartinelladifirenze.it/aggrediti-con-mazze-e-caschi-dopo-la-partita/). Un epilogo terrificante per una partita combattuta sul campo e decisa soltanto nei minuti di recupero grazie a un rigore assegnato dal direttore di gara alla squadra fiorentina.
Al termine del match fuori dal piccolo stadio si sarebbe radunato un gruppo di sedicenti tifosi del Fiesole formato da spettatori e, pare da “rinforzi” chiamati dalla zona, che hanno aspettato l’uscita dei giocatori avversari e degli accompagnatori armati di bastoni, manici di scopa e caschi, per poi colpirli. Un epilogo agghiacciante per una partita di un campionato giovanile che ha provocato le reazioni sdegnate del sindaco di Fiesole Anna Ravoni e di quello metropolitano Dario Nardella, insieme a una dura lettera del presidente della Rondinella Lorenzo Bosi in cui si chiede che vengano identificati gli autori dell’assalto e alle dimissioni dell’allenatore della squadra Juniores del Fiesole Gabriele Caldieron.
Gli accertamenti dei Carabinieri intanto proseguono a grande ritmo e puntano su una ventina di persone coinvolte. Non ci sarà soltanto un’indagine penale. La Polizia amministrativa della Questura sta aspettando gli esiti degli accertamenti per capire se sia possibile applicare il Daspo oppure altre sanzioni di carattere appunto amministrativo.