Il terrificante raid è avvenuto al termine dell’incontro di calcio fra Fiesole e Caldine valido per il campionato juniores. A farne le spese i ragazzi del club biancorosso, i genitori, dirigenti e accompagnatori. Lo sdegno e la condanna delle istituzioni mentre il presidente Lorenzo Bosi chiede di identificare i responsabili tra cui ci sarebbero tesserati Figc
Non accennano a placarsi le reazioni dopo l’assurda e terrificante aggressione subita ieri dai ragazzi della Rondinella Marzocco al termine della partita con il Fiesole Calcio nel campionato juniores Figc da un gruppo di delinquenti armati di mazze e di caschi di cui hanno fatto le spese anche genitori, dirigenti, accompagnatori e pure l’allenatore Domenico Cecconi. Pesantissimo il bilancio con due ragazzi finiti all’ospedale, una mamma spintonata fino a farla cadere a terra e alcuni parenti colpiti a più riprese che sono dovuti ricorrere alle cure dei sanitari.
Secondo quanto è stato possibile ricostruire, le indagini sono tutt’ora in corso da parte dei Carabinieri, a scatenare la follia sarebbe stata la concessione nei minuti di recupero di un calcio di rigore a favore della Rondinella che avrebbe in questo modo deciso l’esito finale del match fino a quel momento sullo 0-0. Fuori dal piccolo stadio si sarebbe radunato un gruppo di persone, pare una ventina forse anche giunte dalla zona, armate di bastoni che avrebbero atteso l’uscita degli avversari per poi colpirli.
“Ieri – ha scritto in un comunicato il presidente della Rondinella Marzocco Lorenzo Bosi – è stata una pagina nera per lo sport e in particolare per la nostra società. Al termine della partita fra Fiesole Calcio e Rondinella Marzocco del campionato Juniores, un gruppo di delinquenti armati di mazze e caschi, ha aggredito, con violenza inaudita, i nostri atleti accompagnati dal proprio mister e dai genitori. Due ragazzi sono finiti all’ospedale e altri, genitori compresi, sono stati colpiti a più riprese. Perfino una madre è stata gettata a terra. Nel condannare nel modo più fermo l’episodio chiediamo alle forze dell’ordine di fare tutto quello che è nelle loro possibilità per risalire ai responsabili di questa vergognosa aggressione”. Bosi ha anche lanciato un appello alla Federazione italiana gioco calcio chiedendo di “intervenire in modo adeguato per prendere i provvedimenti sanzionatori opportuni”. La Procura federale ha già aperto un’indagine sulla base delle notizie stampa. Gli ispettori della Procura sono già al lavoro per accertare i fatti ed identificare, in raccordo con le forze dell’ordine, i responsabili dell’accaduto, tra i quali ci sarebbero tesserati della Federazione come confermato dallo stesso Bosi. “Ai nostri ragazzi – ha concluso il presidente nella nota – vittime di questo atto vile, alle loro famiglie e al nostro mister va un grande abbraccio con la certezza che la società intraprenderà tutte le azioni possibili, in ogni sede, affinché i responsabili paghino per questo incomprensibile atto”.
Il Fiesole ha subito fatto sapere di prendere “totalmente le distanze dai fatti gravissimi ed incresciosi avvenuti fuori dal cancello del nostro impianto al termine della gara disputata. Un azione violenta mossa da un gruppo di delinquenti. La società si rende disponibile a collaborare al fine di andare infondo alla questione per identificare coloro che hanno scambiato un pomeriggio di sport per sfogare e sfociare in una delinquenza ingiustificata che è già al vaglio delle autorità competenti”.
Condanna durissima per quanto accaduto è stata espressa dal sindaco Dario Nardella che parla di un “episodio di delinquenza che non ha niente a che fare con lo sport. I responsabili siano identificati e perseguiti. Un abbraccio ai ragazzi e ai loro familiari. Non li lasceremo soli”. Mentre l’assessore allo sport Cosimo Guccione ha subito chiamato il presidente Bosi per esprimere solidarietà a lui, alla società, ai ragazzi e ai genitori coinvolti nell’aggressione. Con la sindaca fiesolana Anna Ravoni e con il presidente del Comitato Regionale Toscana Figc-Lnd Paolo Magini, ha aggiunto, “verranno prese iniziative perché non accadano più simili episodi altrettanto inqualificabili quanto vergognosi e assurdi“.