L’Istituto Stensen propone martedì 19 ottobre una serata per riscoprire, a undici anni dalla scomparsa, il cineasta e attore indimenticato protagonista del film “Il Muro di gomma”
Una serata per offrire a tutti l’opportunità di conoscere il suo cinema, undici anni dopo la sua scomparsa. Firenze rende omaggio a Corso Salani, indimenticato protagonista del film “Il Muro di gomma” di Marco Risi in cui interpreta la parte di Rocco, il giornalista che cerca di scoprire a tutti i costi la verità sulla strage di Ustica nel quale è facilissimo ritrovare i panni dell’allora inviato del Corriere Andrea Purgatori. L’appuntamento è per martedì 19 ottobre alle 20.30 al Cinema Stensen con l’evento “Tracce di Corso Salani” a cui interverranno, oltre ai parenti e agli amici, Gregorio Paonessa (produttore cinematografico di Vivo Film) e Monica Rametta (storica cosceneggiatrice di molti film di Salani). Nel corso della serata saranno proiettati due suoi lavori: il corto Tracce e il mediometraggio Mirna, suo ultimo film.
Autore e regista indipendente dotato di grande sensibilità, tra gli autori più originali del panorama italiano e antesignano del genere docufiction, con la sua macchina da presa indagava l’animo umano e la realtà circostante intrecciando spesso riferimenti autobiografici. Un’importanza centrale nel suo cinema è quello della donna. La figura femminile, per lui, ha sempre rappresentato uno degli aspetti tematici della sua filmografia.
Nato a Firenze il 9 settembre 1961, Salani si era diplomato nel 1984 presso l’Istituto di Scienze Cinematografiche della stessa città: “A Firenze negli anni Ottanta – racconta lo stesso regista in un’intervista dell’epoca proprio alla Fondazione Stensen – c’era una grandissima vitalità tra i giovani, che si esprimeva spesso in esperienze velleitarie, certo, ma era il sintomo inequivocabile di una voglia di fare e di rinnovamento che poi ha pian piano abbandonato la città. Prima il punk e poi la new wave avevano dato una scossa molto forte alla creatività musicale. E poi c’erano i locali: l’Universale, il Tenax, dove per un certo periodo lavorai come facchino, il Banana Moon all’arco di San Pierino, la Rockteca di Settignano. Forse il lascito più importante di quegli anni per molti della mia generazione è stato riuscire a realizzare nella vita qualcosa in cui credevamo, e che spesso era l’opposto di quello a cui le nostre famiglie volevano destinarci”.
Salani esordisce con la regia di Zelda, cortometraggio girato in Super8 sull’isola di Capraia. Nel 1985 si trasferisce a Roma dove diventa aiuto regista di Carlo Mazzacurati per Notte italiana. Nel 1989 esordisce come attore ne La settimana della Sfinge di Daniele Luchetti e allo stesso tempo realizza il primo lungometraggio Voci d’Europa, tre episodi autoprodotti, premiati al Festival Riminicinema. Nel 1991 il film che lo fa conoscere al grande pubblico, il Muro di Gomma di Marco Risi. Con lui interpreta anche Nel continente nero (1992), insieme a Diego Abatantuono. Nel 1995 è chiamato a Buenos Aires per il seminario Bajo costo, sin costo presso la Universidad del Cile e nel 1999 a Varsavia per insegnare Lingua italiana all’Accademia di Lingua e Letteratura italiana. Nel 1998 realizza il pluripremiato documentario Cono Sur. Muore improvvisamente a 48 anni la sera del 16 giugno 2010 a Ostia per un infarto.