L’anno scorso chiusura dopo una settimana causa Covid. In attesa del decreto ministeriale sull’aumento di capienza, la storica sala fiorentina presenta la sua nuova “mezza stagione” che andrà dall’8 ottobre al 31 dicembre. Aprono Maddalena Crippa e Josep Maria Mirò. Spazio ai talenti toscani e proposte diversificate
Di nuovo una mezza stagione, ma stavolta con una differenza sostanziale e importantissima. Non sarà come l’anno scorso, quando ci fu appena il tempo di presentare una parte del cartellone e di effettuare una settimana di programmazione prima che i teatri venissero chiusi a causa dell’emergenza Covid. E in attesa del nuovo decreto ministeriale che dovrebbe portare la capienza all’80% (era atteso qualche giorno fa, ma è incomprensibilmente slittato alla prossima settimana), il Teatro di Rifredi riparte da qui e lo fa alla grande con Maddalena Crippa che inaugurerà per così dire il “primo tempo” del ricco palinsesto della storica sala di spettacolo fiorentina l’8 e il 9 ottobre con una nuova produzione di “Il corpo più bello che si sia mai visto da queste parti” del drammaturgo catalano Josep Maria Miró che sarà a Firenze per la prima e incontrerà il pubblico il 9 ottobre alle 18.
“La fiamma del teatro non si spegne mai” è il titolo scelto non a caso per la riapertura dopo la pandemia: un omaggio all’amore per il palcoscenico nonostante le criticità affrontate durante gli ultimi due anni. “Quello che non ha potuto la meteorologia – racconta con enfasi il direttore artistico Giancarlo Mordini – , lo ha fatto la pandemia. Eccoci qui, per la seconda volta, a presentare una “mezza stagione”, da ottobre a dicembre. Ce lo impone la prudenza, in attesa di conoscere l’andamento epidemiologico e i decreti della Presidenza del Consiglio. Prudenza tanto più dovuta, visto che l’anno scorso siamo stati chiusi dopo appena una sola settimana di programmazione. Quella dolorosa chiusura ci brucia ancora. Ma quello che brucia veramente a Rifredi è il fuoco del teatro, quella fiamma che non si spegne mai e che infatti non si è mai spenta. Anche a teatro chiuso ha continuato a illuminare il buio della sala e dei nostri uffici, nutrendo progetti, prove e allestimenti che adesso sono pronti per riscaldare il cuore dei nostri spettatori. In questa prima mezza stagione ne presentiamo alcuni, privilegiando il recupero degli spettacoli più volte annullati o rimandati. Se vogliamo riconquistare il pubblico, crediamo sia importante puntare sulla qualità”.
Tantissime e diversificate le proposte su cui spicca una attenzione particolare per la Toscana con Alessandro Paci e Diletta Oculisti in “Matrimonio per caso” per la regia di Andrea Bruno Savelli (14-17/10), Lorenzo Baglioni in “Canzoni a teatro” (19-21/11), Alessandro Riccio e Alberto Becucci in “Le mille e una Bruna” (23-28/11)e poi Alessandro Riccio in coppia con Gaia Nanni in “La meccanica dell’amore” (26-31/12). Ad arricchire la programmazione ci saranno anche l’ironia di Antonella Questa in “Affari di famiglia”, direttamente dal laboratorio comico di Serena Dandini (22- 24/10); l’attore e regista Ciro Masella che porta Nikola Tesla sul palcoinsieme a Olmo De Martino in “Il funambolo della luce” (5-6/11); “I promessi sposi” di Alessandro Manzoni in una trasposizione ironica e inedita firmata da Angelo Savelli (8-11/12), oltre a “Eneide. La rotta mediterranea”, una rilettura del capolavoro in chiave contemporanea sempre di Savelli per la regia di Edoardo Zucchetti (11-14/11). E poi spazio anche per la danza, l’esilarante compagnia spagnola Yllana in una nuova strepitosa formazione con “The Primitals”, insieme al quartetto di cantanti Primital Brothers (2-5/12); la pluripremiata regista Emma Dante in “Misericordia”, favola amara sulla fragilità delle donne ambientata in un mondo violento e degradato (28-30/10) e infine l’appuntamento per i più piccoli con “Domenica, famiglie a teatro” (programma completo, prezzi dei biglietti e condizioni di accesso alla sala sul sito: http://www.teatrodirifredi.it/).
In tutto la prima parte della stagione, dall’8 ottobre al 31 dicembre, comprenderà 15 spettacoli di cui 5 nuove produzioni targate Pupi e Fresedde e 8 prime nazionali. “Rifredi – conclude l’assessore alla cultura Tommaso Sacchi – è una vera e propria fiamma che non si spegne mai, un’immagine opportuna e forte che mai potremo considerare più attuale rispetto all’esperienza pandemica. Il Teatro di Rifredi si conferma polo di cultura decentrato che svolge una funzione sociale fondamentale. In questa stagione ci sono nomi di straordinario talento, vederli confermati è grande motivo di orgoglio”.