Il Cts ha dato parere favorevole. L’aumento diventerà effettivo col Consiglio dei Ministri di domani. Sacchi: “Notizia positiva e necessaria. Pubblico e operatori sono responsabili”. Ma per la Siae “il passo in avanti non è abbastanza”
Via libera del Comitato tecnico scientifico all’aumento delle capienze per stadi, palazzetti, cinema e teatri. Non ci sarà ancora la possibilità di vendere tutti i biglietti, ma le capienze verranno aumentate sostanzialmente. Gli stadi e gli spettacoli nei luoghi all’aperto potranno aumentare il numero di spettatori dal 50% al 75% della capienza; nei palazzetti e nei luoghi al chiuso si salirà dall’attuale 25% al 50%. Per quanto riguarda cinema, teatri e sale concerti si passa al 100% all’aperto ed all’80% al chiuso. L’accesso resterà comunque possibile solo se muniti di Green pass. Nessuna restrizione per i musei, dove si “raccomanda di garantire l’organizzazione dei flussi per favorire il distanziamento interpersonale in ogni fase con l’eccezione dei nuclei conviventi”.
Le decisioni del Cts sono arrivate al termine della riunione che ha esaminato i quesiti posti rispettivamente dal Ministro dei Beni e delle Attività culturali, Dario Franceschini, e dal Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega allo Sport, Valentina Vezzali. Il Cts raccomanda che “la capienza negli impianti debba essere rispettata utilizzando tutti i settori e non solo una parte al fine di evitare il verificarsi di assembramenti in alcune zone”, “siano rispettate le indicazioni all’uso delle mascherine chirurgiche durante tutte le fasi degli eventi” e “ci sia la vigilanza sul rispetto delle indicazioni”. Ora perché l’ampliamento diventi effettivo bisognerà aspettare il prossimo Consiglio dei ministri, previsto per domani, Mercoledì 29 Settembre, in cui il parere positivo dei tecnici potrebbero tradursi in legge.
“Una notizia positiva e necessaria – commenta l’assessore alla cultura del comune di Firenze Tommaso Sacchi, nonché presidente della Fondazione Teatro la Pergola -: Una novità determinante dopo troppi mesi di stop&go e di chiusure, con tutte le difficoltà che i lavoratori del mondo dello spettacolo hanno vissuto sulla loro pelle, ma anche il segnale che davvero una ripartenza è possibile in tutta sicurezza. Pubblico e operatori sono pronti e responsabili, come dimostrato negli scorsi mesi. Non vediamo l’ora di tornare a visitare un museo, ad andare a teatro e al cinema, ma anche ad assistere a un concerto dal vivo, in tranquillità e sicurezza e con più libertà rispetto agli scorsi mesi. Il virus non è sconfitto ma almeno è stato riconosciuto che i luoghi di cultura sono sicuri. Grazie al ministro Dario Franceschini per l’impegno da sempre profuso in questa direzione. La giornata di ieri rappresenta una boccata di ossigeno per tutti coloro che hanno a cuore la cultura e lo spettacolo in Italia”. Un passo in avanti verso la normalità che però per la Siae (Società Editori e Autori) non è abbastanza. L’organismo presieduto da Mogol definisce le decisioni del Cts “francamente non oggettivamente motivate”. “Paradossalmente – scrive l’ente – in Italia abbiamo il numero di vaccinati più alto d’Europa e le misure più restrittive. Attualmente la percentuale di persone almeno parzialmente protette dal coronavirus è dell’83,24% mentre il 77,99% è completamente vaccinato. Ci era stato detto che con queste percentuali si raggiungeva l’immunità di gregge”.