L’azienda avrebbe violato l’articolo 28 dello Statuto dei Lavoratori “impedendo al sindacato di interloquire nella fase delicata di formazione della decisione di cessare l’attività d’impresa”. La soddisfazione delle istituzioni: “Vittoria di lavoratori e sindacati”
La notizia tanto attesa è arrivata intorno alle 11 e a Campi Bisenzio, al presidio degli operai che da oltre due mesi occupano la fabbrica è stata festa grande. Il giudice del lavoro ha accolto il ricorso presentato dalla Fiom Cgil condannando l’azienda di proprietà del fondo internazionale d’investimento Melrose a revocare la “lettera di apertura della procedura di licenziamento collettivo” dello scorso 9 luglio. Secondo il giudice, si legge nell’ordinanza, L’azienda avrebbe violato l’art. 28 dello Statuto dei lavoratori, mettendo in atto comportamenti antisindacali. Gkn dovrà quindi “porre in essere le procedure di consultazione e confronto previste dall’articolo 9 parte prima del Ccnl”. Non solo, l’azienda dovrà anche pubblicare il testo integrale della sentenza su cinque quotidiani nazionali e pagare le spese di giudizio alla Fiom.
Nella sentenza si legge che la GKN “era tenuta ad informare il sindacato dei dati relativi all’andamento dell’azienda e del fatto che il quadro delineato dai suddetti dati stava conducendo i vertici aziendali ad interrogarsi sul futuro dell’azienda stessa”. E poco più avanti aggiunge: “il comportamento antisindacale accertato è consistito, nella sua parte più significativa e lesiva degli interessi del sindacato ricorrente, nell’aver impedito al sindacato stesso di interloquire, come sarebbe stato suo diritto, nella delicata fase di formazione della decisione di procedere alla cessazione totale dell’attività di impresa. La rimozione degli effetti di tale comportamento non può che implicare l’obbligo per l’azienda di rinnovare correttamente l’informativa omessa e, quale ulteriore e necessitata conseguenza, l’obbligo di revoca del procedimento ex L. n. 223/91 iniziato sulla base di una decisione presa in assenza del confronto, necessario anche se non vincolante, con il sindacato”.
Immediate le reazioni dal mondo politico e sindacale fiorentino. “Abbiamo vinto insieme ai lavoratori perché avevamo ragione, i licenziamenti alla GKN sono illegittimi. Ringraziamo per l’ottimo lavoro il collegio legale della Fiom fiorentina e nazionale”. Ad affermarlo in una nota congiunta sono Francesca Re David, segretaria generale Fiom Cgil e Daniele Calosi, segretario generale della Fiom-Cgil Firenze e Prato. Ora sottolineano, “il presidente del Consiglio e il ministero dello Sviluppo Economico facciano la loro parte e intervengano in tema di delocalizzazioni e ad una soluzione che garantisca la ripresa produttiva e l’occupazione nello stabilimento per i lavoratori di Campi Bisenzio e di tutto l’indotto”.
Stamattina al Mise era convocato il tavolo sulla vertenza. A caldo, Alessandra Todde viceministro che ha seguito fin dai primi passi la vicenda divenuta un caso nazionale anche alla luce della grande manifestazione di solidarietà con i lavoratori dello stabilimento campigiano di sabato scorso che ha raccolto l’adesione di circa 20mila persone, commenta così: “La revoca dei licenziamenti collettivi è un primo grande passo per i lavoratori che da mesi presidiano lo stabilimento di Campi Bisenzio. Questo risultato certifica gli sforzi sinergici portati avanti dalle istituzioni, dai sindacati, dai lavoratori e da tutta la comunità che dal primo momento ha sostenuto il territorio in questa difficile battaglia. In questi mesi abbiamo convocato, il tavolo due volte, non abbiamo mai interrotto le interlocuzioni con le parti e abbiamo lavorato in un contesto difficile con una azienda che ha smarrito il suo senso di responsabilità sociale. Ora dobbiamo essere concreti, perché quando parliamo di 422 lavoratori, più l’indotto parliamo di famiglie”.
Soddisfatto anche il sindaco di Firenze Dario Nardella che però invita a non abbassare la guardia e torna a chiedere l’intervento del Governo sul tema delle delocalizzazioni: “E’ una vittoria di una battaglia importantissima, rimane la guerra che stiamo conducendo: istituzioni, sindacati, società civile, politica contro una multinazionale che si è comportata in modo inqualificabile ed ora è arrivata anche una sentenza del tribunale a dirlo. Con grande chiarezza, la giustizia ha fatto il suo corso, la città di Firenze tutta insieme ha dimostrato di essere compatta e ha fatto il suo lavoro ora o mai più il governo con la massima celerità deve intervenire, perché solo con una norma urgente si può bloccare la possibilità di un nuovo licenziamento collettivo alla GKN. Perché ci sono delocalizzazioni immotivate ed ingiustificate e a mio avviso questa è una di quelle. Ma non abbiamo norme o strumenti che possano sanzionarle. Questo non significa penalizzare tutte le imprese tutt’altro. Mi auguro che questa norma contenga anche strumenti di sostegno a tutte quelle imprese e ce ne sono che credono nel territorio, assumono, scommettono sul lavoro di qualità e investono ma non è certo questo il caso”. Per il Governatore toscano Eugenio Giani “adesso si deve ricominciare a parlare di lavoro”. E l’assessore regionale Alessandra Nardini conclude: “E’ una vittoria di lavoratori e sindacato. “La sentenza è chiara e severa. I licenziamenti vanno ritirati. Ha avuto ragione la Fiom Cgil di Firenze a presentare ricorso. Hanno vinto le lavoratrici e i lavoratori che hanno il diritto di tornare in fabbrica”.