“Quello che è successo riguarda tutti noi. Approvate subito una legge contro le delocalizzazioni”. Intanto la vicenda dei 422 licenziamenti allo stabilimento di Campi arriva al Parlamento Europeo con una interrogazione di Pap, e sabato 18 la manifestazione degli operai a Firenze
“Quello che è successo alla GKN riguarda tutti noi”. Comincia così la lettera che i sindaci di Campi Bisenzio Emiliano Fossi e di Firenze Dario nardella (in rappresentanza anche della città metropolitana) insieme a più di 100 colleghi hanno inviato al premier Draghi sollecitando un intervento diretto del Governo per scongiurare i 422 licenziamenti decisi dal fondo internazionale di investimento Melrose proprietario della fabbrica che produce semiassi per auto e per scrivere leggi efficaci e severe che contrastino la delocalizzazione dei siti industriali.
“E’ già accaduto – continua la missiva – e accadrà ancora se non cambieranno le regole. Le persone e i territori non possono essere trattati così, come se fossero strumenti di un profitto senza scrupoli. Lavoriamo ogni giorno con migliaia di imprese, cerchiamo insieme di offrire benessere e lavoro e sappiamo quanto il loro modo di agire sia diverso rispetto a quanto visto a Campi Bisenzio. Ma quello che è successo poteva succedere. Può succedere che la finanza pieghi le scelte verso la speculazione invece che verso la produzione.
Che le chiusure giungano improvvise e inaspettate.
Che si blocchi una fabbrica che rende e lavora.
Che si rifiuti il confronto con le istituzioni per salvare lo stabilimento e chi ci lavora.
Può succedere, insomma, che ci sia chi fa finta che l’articolo 41 della nostra Costituzione non esista.
Dobbiamo impegnarci a rimettere le persone e i territori al centro dello sviluppo. E dobbiamo lavorare perché la transizione ecologica non diventi una scusa ma sia l’occasione per difendere insieme l’ambiente e il lavoro, sostenendo le imprese che si impegnano a farlo. Per questo, da Sindaci abituati ogni giorno a guardare le persone negli occhi, chiediamo al Presidente del Consiglio Mario Draghi di approvare rapidamente una norma efficace e severa contro le delocalizzazioni, in una strategia di sviluppo del Paese che premi e valorizzi le imprese che invece investono correttamente in Italia privilegiando l’occupazione e la produzione. Chiediamo altresì al Presidente Draghi di mettere in campo tutte le iniziative – a livello nazionale e europeo – perché quello che abbiamo visto non possa più ripetersi. Le istituzioni si schierino, tutte insieme, dalla parte delle persone”.
Intanto in attesa che il giudice del lavoro si pronunci sul ricorso Fiom per comportamento antisindacale dell’azienda (articolo 28 dello statuto dei lavoratori) che in caso di accoglimento bloccherebbe la procedura di licenziamento continuano le prese di posizione a favore degli operai e dell’indotto che coinvolge un’altra cinquantina di famiglie. In questi giorni una delegazione delle maestranze della Gkn ha incontrato un gruppo di parlamentari della Sinistra Europea i quali annunciano una interrogazione al Parlamento di Strasburgo sulla vicenda di Campi Bisenzio. E Potere al Popolo in una nota afferma che “la chiusura dell’impianto di Firenze non riguarda solo il territorio toscano o italiano; è, al contrario, di rilevanza europea. Dopo l’acquisto nel 2018 di GKN da parte della Melrose, sono stati annunciati 170 licenziamenti a Kings Norton (Birmingham, UK), 540 a Offenbach in Germania, 520 a Erdington (Birmingham), e ora 500 a Campi Bisenzio. Questi licenziamenti sono una diretta conseguenza delle politiche di libero mercato e dumping sociale promosse dall’Unione europea”. Tutto in attesa della manifestazione nazionale di sabato 18 settembre a Firenze quando gli operai quando gli operai Gkn sfileranno sui viali contro le delocalizzazioni.