Il Presidente del Consiglio regionale in missione a Roma per portare al Coni la candidatura
La partenza è stata Firenze e Bologna insieme. Poi si è allargata a Toscana ed Emilia con alcune città delle due regioni, Grosseto ed Arezzo da una parte e Ravenna dall’altra, fattesi avanti. E infine è diventata nazionale con la proposta di Olimpiadi Italiane lanciata dal redivivo ex presidente del consiglio Romano Prodi durante la tavola rotonda organizzata a Palazzo Strozzi da Nazione, Qn e Resto del Carlino. Una proposta spiazzante quest’ultima, che a qualcuno ha fatto storcere il naso soprattutto per quanto riguarda il capitolo più importante: le infrastrutture.
Non a caso il Governatore toscano Enrico Rossi, in maniera lapidaria, ha affermato che “Perché il sogno non si trasformi in un incubo occorre colmare il ritardo infrastrutturale della Toscana”. E il riferimento era la stazione dell’Alta Velocità, la seconda pista dell’aeroporto, le terze corsie autostradali, la Tirrenica a quattro corsie. Senza poi dimenticare che andranno costituite le necessarie alleanze con le altre città a cominciare da Roma.
Ma su una cosa Firenze e la Toscana sono d’accordo: alla candidatura per i Giochi del 2032 il capoluogo e la Regione ci credono davvero. E questo è il senso della missione che il presidente del Consiglio Regionale Eugenio Giani, nella sua qualità anche di delegato Coni per la Città Metropolitana di Firenze, ha svolto nel “parlamentino” del Comitato Olimpico riunito a Roma.
“Ho portato – ha detto Giani di rientro dalla Capitale – la proposta di Olimpiadi a Firenze e Bologna, in Toscana ed Emilia, allargate all’Italia con la cerimonia di apertura e chiusura all’Olimpico di Roma. Ho spiegato la nostra voglia di fare sul serio e ho trovato interesse e positività da parte di tanti presidenti di federazioni sportive e del presidente Malagò. Lui ha dato la disponibilità a incontrare i due sindaci e i due presidenti di Regione e ad accompagnare la candidatura pur sottolineando che non potrà firmarla”.
Malagò infatti scade nel 2021 e anche in caso di rielezione si andrebbe al febbraio 2025, mentre la firma sarebbe prevista per ottobre. “Entro un paio di mesi – aggiunge – va costituito il comitato promotore e si dovrà tenere la prima riunione. Non c’è tempo da perdere”.
Giani conclude tornando sulle infrastrutture: “Su un punto ho tenuto ad essere molto preciso: accogliendo l’input di Prodi ho sottolineato che si tratterà di una candidatura italiana e che come tale dovrà aprirsi e chiudersi a Roma. Un modo anche questo per evitare la costruzione di inutili cattedrali nel deserto. Le ultime richieste del Cio dicono tre ore al massimo per la distanza fra gli impianti sportivi. Nel nostro caso, Roma compresa, è molto meno. Firenze poi deve avere il suo aeroporto e il suo attraversamento ferroviario sotterraneo come già esistono a Bologna: non devono esserci più esitazioni”.