L’operazione congiunta tra i Carabinieri di Signa e la Tenenza di Orbetello della Guardia di Finanza ha permesso di scovare in un’azienda di Campi Bisenzio oltre 16 milioni di dispositivi medici marchiati irregolarmente
Oltre sedici milioni di dispositivi medici marchiati irregolarmente tra mascherine, set chirurgici, siringhe ed aghi, abbigliamento sanitario/medicale per un valore di 8 milioni di euro sono stati sequestrati nel corso di un’operazione congiunta tra Carabinieri della Compagnia di Signa Tenenza della Guardia di Finanza di Orbetello (GR) svoltasi oggi e coordinata dal Sostituto Procuratore della Repubblica di Firenze Christine von Borries.
Dal marzo scorso i militari signesi avevano avviato una complessa attività investigativa che aveva portato all’emissione di un decreto di perquisizione nei confronti di un’azienda della provincia di Firenze, operante nel settore dell’import-export di dispositivi medici dalla Cina. Tutto era partito dalla denuncia di una commerciante di Signa che da un grossista di Campi Bisenzio aveva acquistato una fornitura di mascherine tipo “FFP2”, tutte contrassegnate dal marchio CE2163. La donna si era insospettita dopo avere visto una trasmissione televisiva che forniva precise indicazioni sulle modalità di contraffazione di alcuni dispositivi medicali e pertanto aveva deciso di rivolgersi ai Carabinieri. Avviate le indagini i militari erano arrivati al deposito del grossista di Campo Bisenzio, un imprenditore di origine cinese S.Z. classe 54, domiciliato a Prato, che aveva fornito i dispositivi alla donna. In quella circostanza erano state sequestrate 90.000 mascherine FFP2 poi risultate contraffatte.
In precedenza le Fiamme Gialle di Orbetello avevano condotto una attività parallela sequestrando 2.500 mascherine chirurgiche recanti il marchio «CE» contraffatto in diversi negozi dislocati a Orbetello e Monte Argentario e provenienti dal medesimo magazzino campigiano. Con questo importante riscontro è stato disposto il decreto di perquisizione nei confronti dell’azienda che ha portato al sequestro penale di più di 16 milioni di dispositivi medici, oltre al sequestro amministrativo di altri prodotti privi di requisiti di sicurezza: 655 mila mascherine chirurgiche, 659 chili di integratori alimentari in polvere ed oltre 500 mila capsule di vitamine e di acido ialuronico. Al responsabile legale dell’azienda è stato contestato il reato di frode in commercio.