I fatti risalgono al 2017: il professionista brindisino scaricò 15 colpi di pistola all’indirizzo dell’assistito a causa di un dissidio per un indennizzo relativo a un incidente stradale. E a Scandicci pluripregiudicato prende a calci e pugni i Carabinieri per evitare l’arresto
Nel suo studio legale a Oria, in provincia di Brindisi, sparò a un cliente a seguito di un dissidio relativo a un indennizzo per un incidente stradale. L’avvocato confessò l’omicidio eseguito scaricando 15 colpi di pistola all’indirizzo del suo assistito e spiegò che la vittima gli avrebbe chiesto un anticipo di 10mila euro sul risarcimento del danno, soldi attesi dopo un contenzioso civile. In seguito era stato sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari. Ma ieri, a seguito del rigetto da parte della Cassazione del ricorso a suo tempo presentato, per lui si sono aperte le porte del carcere di Sollicciano dove dovrà scontare 10 anni e 5 mesi di reclusione. Sono stati i Carabinieri della Stazione di Firenze Legnaia a notificare al 51enne originario della provincia di Brindisi il provvedimento di carcerazione a seguito della condanna in via definitiva per omicidio volontario. I fatti risalgono al 30 marzo 2017 quando la vittima, Arnaldo Carluccio di Torre Santa Susanna (Brindisi), piccoli precedenti penali alle spalle, si era recato nello studio di Fortunato Calò, all’epoca 47 anni, avvocato civilista titolare assieme ad altri colleghi di uno studio molto noto e ben avviato, per discutere di questioni legate a un indennizzo stradale. Il confronto, secondo quanto riferito all’epoca dal legale era poi degenerato finendo con minacce da parte del cliente per avere i soldi. Da qui rapidissima la tragedia consumatasi nel breve volgere di pochissimi secondi.
Serata movimentata invece ieri a Scandicci, dove i militari del Nucleo Radiomobile sono intervenuti in supporto alle pattuglie della Compagnia scandiccese traendo in arresto un 45enne pluripregiudicato italiano per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale e denunciandolo a piede libero per ricettazione di un furgone rubato nel pomeriggio in via Braccio da Montone a Firenze. I militari, attraverso il sistema di localizzazione Gps del mezzo, hanno rintracciato il furgone fermo lungo via Volterrana e contemporaneamente hanno notato un uomo che si allontanava repentinamente tra le sterpaglie. Dopo un breve inseguimento a piedi, gli uomini dell’Arma hanno raggiunto il 45enne che ha opposto una forte resistenza colpendo i militari con calci e pugni, per riuscire a scappare, ma è stato definitivamente bloccato. Dalla successiva perquisizione personale sono saltati fuori la chiave del furgone, il portafogli del proprietario del veicolo rubato e quello di un suo dipendente, e la somma di oltre 2.800 euro di cui l’uomo non ha saputo fornire una spiegazione valida per la presenza, che poi è stata sequestrata per ulteriori accertamenti.