Consegnate dal sindaco Dario Nardella le massime onorificenze cittadine a parsone e associazioni distintesi nell’impegno sociale, civico, culturale e sportivo
Si sono distinti durante quest’anno nell’impegno civico e sociale, nell’artigianato, nello sport e nella cultura. Per questo a loro il sindaco Dario Nardella ha consegnato i dieci Fiorini d’oro, la massima onorificenza della città di Firenze. La cerimonia si è svolta nel pomeriggio di oggi, giorno di San Giovanni, al Forte Belvedere. “Il ritorno di questa cerimonia – ha detto Nardella – nel giorno del Santo patrono accende una luce di ottimismo e di speranza. Purtroppo non abbiamo potuto organizzare neanche quest’anno i tradizionali fuochi, contiamo di rifarci l’anno prossimo mentre per il calcio storico siamo al lavoro su un’edizione straordinaria a fine estate. Il fiorino di oggi rappresenta la città che ha reagito, che sa guardare al futuro, che non dimentica le proprie radici, la propria storia, i propri valori profondi. Non è una semplice ripartenza ma un rinascimento. Non dobbiamo dimenticare la lezione della pandemia ma farne tesoro per guardare al futuro”, ha detto il sindaco Nardella.
Ecco i premiati di quest’anno con le motivazioni.
Giusto Manetti Battiloro. “Artigiani da 15 generazioni, una storia imprenditoriale di successo che si rinnova dal tempo dei Medici e 200 anni appena compiuti per l’attuale azienda. La storia di una famiglia, di una città, di un mestiere antico che fonde tecnologia, innovazione, amore per il lavoro e sapienza artigianale, producendo la foglia d’oro che splende in ogni angolo del mondo, sui più importanti monumenti e restauri, grazie a un processo produttivo dove alta tecnologia e tradizione artigianale si incontrano e letteralmente germogliano”.
Il sindaco di Ravenna Michele de Pascale, “la città in cui Dante ha trascorso i suoi ultimi anni, accolto con gli onori dovuti, coltivando gli studi e terminando la stesura della Divina Commedia, la città che ne ha custodito con cura e devozione le spoglie, in particolare nel periodo che comincia con la realizzazione dell’attuale mausoleo, risalente al 1780. Al centro del piccolo mausoleo arde la lampada alimentata con l’olio delle colline toscane che ogni anno a settembre il Comune di Firenze offre, occasione in cui si rinnova il legame profondo che unisce nel nome del Sommo Poeta le due città, eredi non solo simboliche ma anche fisiche di quell’immenso lascito che è l’opera dantesca”.
Mina Gregori. “Decana degli storici dell’arte italiani, donna di grande levatura intellettuale, accademica dei Lincei, professoressa emerita di Storia dell’Arte moderna all’Università di Firenze, direttrice della rivista «Paragone», autrice, curatrice di mostre di altissimo livello: una vita spesa per l’arte. Erede della lezione di Roberto Longhi, da cui ha appreso il rigore e il principio di “educare l’occhio”, di privilegiare la visione diretta delle opere, la frequentazione dei musei: una lezione ancora oggi irrinunciabile”.
Il Comitato minori abbandonati dallo Stato a Il Forteto “per averci insegnato l’ascolto delle sofferenze e la tenacia nell’affrontarle, per aver in particolare dato voce e centralità alla tutela dei minori vittime di maltrattamenti, per la lotta coraggiosa nell’ottenere giustizia, affinché vicende analoghe non si possano mai più ripetere”.
Medici e infermieri rientrati in servizio dalla pensione per somministrare i vaccini anti Covid-19 al Mandela Forum “per l’impegno e la straordinaria abnegazione dimostrati, modello di coraggio e di sacrificio, una testimonianza esemplare di sensibilità, di altruismo e di senso di comunità”.
ASD Canottieri Comunali Firenze “per aver reso lustro alla città durante la lunga attività sportiva in riva dell’Arno, coniugando questa attività con quella preziosa, sia dal punto di vista ambientale che sociale, di “sentinelle dell’Arno”. Una lunga e bella storia dove la pratica sportiva si intreccia all’impegno civile, alla riscoperta di un turismo lento, e alla sostenibilità ambientale”.
Banco Alimentare, “una realtà straordinaria, animata da persone unite dai valori della carità, della generosità, dell’altruismo, amici speciali che anche in tempi di pandemia non ci hanno fatto mancare il loro supporto prezioso, concreto e insostituibile”.
Associazione Niccolò Ciatti “nel ricordo del sorriso di Niccolò, partito dai banchi di San Lorenzo in cerca della vita e privato della stessa per la cieca malvagità di una notte in Costa Brava. Per mantenere vivo il suo ricordo e ottenere giustizia, come l’associazione e la famiglia continuano a chiedere da quel tragico 11 agosto 2017”.
Associazione Duccio Dini, “in memoria di Duccio ucciso in circostanze drammatiche e inaccettabili, per chiedere giustizia e abbracciare la famiglia, gli amici e quanti operano a favore della solidarietà e al sostegno delle vittime e dei familiari coinvolti in episodi di violenza civile e ingiustizia sociale”.
La famiglia Pinzauti “straordinario esempio di quelle grandi aziende di famiglia serie, operose, innamorate del fare bene le cose, pronte a puntare sulla qualità e sul capitale umano, tanto da investire con coraggio sullo stabilimento ex Seves. Una storia di successo, fortemente radicata nel territorio, ma capace di guardare oltre, con fiducia e visione”.