Sono due nomadi di 34 e 25 anni già conosciute dalle forze dell’ordine per reati simili. In auto avevano anche gli attrezzi per forzare le porte delle abitazioni
In avanzato stato di gravidanza si erano introdotte in un appartamento dove avevano rubato monili e oggetti preziosi per un valore di poco inferiore a mille euro. Ma sono state intercettate dai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Pontassieve che dopo averle seguite e bloccate le hanno arrestate per furto aggravato in concorso.
Il fatto è accaduto nella mattinata di ieri quando nel corso di un servizio di prevenzione dei reati predatori una pattuglia in borghese ha notato due donne, nomadi di 34 e 25 anni, peraltro già conosciute in quanto denunciate nei mesi scorsi per fatti analoghi, uscire da un condominio della zona Villini e, con passo spedito, raggiungere un’utilitaria parcheggiata poco distante. Una volta a bordo della macchina le due hanno imboccato la strada regionale 69 in direzione di Figline. I militari le hanno seguite per alcuni chilometri: poi, notato il cambio di andatura della conducente che ha compiuto alcuni sorpassi azzardati aumentando anche la velocità probabilmente perché accortasi di essere pedinata, hanno deciso di intervenire bloccando l’auto in località Sociana nel comune di Reggello. L’immediata perquisizione del veicolo ha consentito di rinvenire a bordo del veicolo alcuni attrezzi per scasso, parzialmente occultati sotto la tappezzeria.
Nel frattempo i colleghi di Pontassieve hanno compiuto un sopralluogo nelle abitazioni del condominio “visitato” dalle due donne, accertando che la porta di un appartamento ai piani alti era stata forzata. Subito è stata contattata la residente che ha confermato il furto degli oggetti preziosi appunto per un valore di poco inferiore ai 1.000 euro, refurtiva di cui le due nomadi si sono verosimilmente disfatte lungo il percorso della fuga e che non è stata al momento rinvenuta. Per loro, entrambe gravate da numerosi precedenti specifici e svariati alias, si sono così aperte le porte del carcere di Sollicciano, in attesa del rito direttissimo previsto per la mattinata odierna. L’autovettura utilizzata è stata sequestrata in esecuzione di un decreto emesso dalla Procura della Repubblica di Firenze lo scorso 14 giugno a seguito di un furto in abitazione perpetrato a Signa alla fine del mese di maggio, in relazione al quale i Carabinieri della locale Compagnia avevano identificato e denunciato una delle due arrestate, individuando anche il mezzo a loro in uso.