Presentato a Palazzo Vecchio il nuovo sovraintendente: “Faremo un Festival di livello ancora più alto”. E Nardella con il suo arrivo si sente un po’ Commisso. L’Apertura non sarà con Otello
Per la prima dovrà inventarsi qualcosa perchè l’Otello di Verdi in programma il 19 aprile scivolerà più avanti per consentire la direzione di Zubin Metha. Non sarà dunque il capolavoro verdiano ad aprire il prossimo Maggio Musicale Fiorentino, primo della nuova era targata Alexander Pereira.
Lo ha annunciato, in un incontro stampa svoltosi nella Sala degli Elementi a Palazzo Vecchio, lo stesso neo sovraintendente che proprio oggi ha ricevuto la nomina dal ministro dei Beni culturali e turismo Dario Franceschini. Pereira si insedierà a Firenze il 15 dicembre, dopo la prima della Scala a Milano del 7 dicembre che avrà come protagoniste la Tosca di Puccini e la soprano superstar Anna Netrebko, e vi resterà per cinque anni.
“Datemi fiducia – ha detto Pereira – metterò grande entusiasmo e amore in questo lavoro. Sento un grande amore anche da parte del sindaco. Questa amicizia che abbiamo trovato insieme mi ha convinto a venire a Firenze e penso che anche il ministero dei Beni culturali, con Salvo Nastasi, potrà aiutare molto. Questa è una grande chance per un ‘animale vecchio’ come me: costruire un nuovo concetto per il Maggio fiorentino è veramente una grande sfida e una cosa molto bella. Farò tutto quello che mi è possibile”.
E le idee Pereira dimostra di averle chiare fin da subito quando annuncia di voler coinvolgere la città e gli sponsor internazionali per allestire un Festival di livello ancora più alto rispetto a quello attuale. Per la verità lui ne avrebbe già trovato uno, ma naturalmente per il momento si tiene ben stretto il suo nome. Rivolge invece un appello-invito a Riccardo Muti, ancora amatissimo a Firenze: “Riccardo – dice ancora – la tua casa è qui. Noi abbiamo bisogno di te e speriamo che tu abbia bisogno di noi”.
Perché come ama solitamente ripetere adora fare il maggiordomo anche se poi per sua stessa ammissione (e nostra) è uno dei migliori al mondo se non il migliore in assoluto. Con la Scala l’accordo era ancora di un anno prorogabile ad altri tre, ma parallelamente sono arrivate alcune proposte per un ciclo più lungo di cinque anni e poi è giunta quella di Firenze.
“Ci ho pensato su, anche troppo secondo il sindaco – scherza -. Alla fine però ho deciso di sì perché si trattava di una magnifica sfida”. Una sfida che nei suoi progetti potrebbe vedere il Maggio in futuro allargarsi anche a Lucca, Pisa, Siena e la Toscana in generale.
Entusiasta il sindaco Dario Nardella che dopo aver ringraziato il collega di Milano Giuseppe Sala per aver lasciato libero Pereira ricorre a un paragone calcistico per esternare la propria felicità. “L’approdo a Firenze – ha aggiunto il primo cittadino – è una tappa coerente con le sue esperienze. Pereira per il Maggio è un po’ quello che Batistuta è per la Fiorentina: quindi mi sento un po’ il Rocco Commisso della situazione. Speriamo che il suo arrivo per il teatro abbia lo stesso effetto che ha avuto Ribery per gli abbonamenti della Fiorentina”.