E’ nata Profumerie Artigianali, la nuova Associazione di Mestiere che si affianca alle 77 già esistenti di Confartigianato. Presidente è Francesca di Massimo titolare dello “Speziere di Palazzo Vecchio”. Tra le nuove tendenze il profumo “antivirus” per sanificare l’area e favorire il buonumore
Una nuova “arte manuale” e un decalogo per tutelare e valorizzare i “nasi” fiorentini. Nasce “Profumerie Artigianali”, la nuova associazione di Mestiere che si aggiunge alle 77 già esistenti in cui è strutturata Confartigianato Imprese. A presiederla è Francesca Di Massimo, titolare di Spezierie Palazzo Vecchio. “Anche nel mondo dei profumi l’artigianalità è un valore aggiunto – spiega – per questo Confartigianato Imprese Firenze ha sostenuto la costituzione di un Mestiere dedicato, per la promozione, la valorizzazione e la tutela dell’arte profumiera, una delle tante eccellenze di Firenze. Da secoli i profumieri fiorentini lavorano le materie prime naturali trasformandole in fragranze uniche, sempre più personalizzate. Dietro a un profumo ci sono artigiani che portano avanti un mestiere antico, con passione e professionalità, spesso da generazioni: questo sapere deve essere riconosciuto e valorizzato, a tutela sia degli imprenditori sia dei clienti. Vogliamo dare un’identità alla categoria e lanciare un segnale positivo, in un momento in cui tutto sta per ripartire dopo il freno dovuto alla pandemia”.
Per entrare a far parte del nuovo Mestiere le aziende dovranno aderire a un Decalogo che definisce i criteri necessari da rispettare per la produzione dei profumi: individuare fattori di identità attraverso passione, sensibilità, etica e creatività artigiana; usare materie prime di qualità ecosostenibili; rispettare la percentuali di concentrazione della fragranza; mantenere il carattere artigianale della produzione; prevedere il confezionamento manuale di packaging (anche con materiale di riciclo); fornire al cliente informazioni con trasparenza e professionalità; garantire la realizzazione di fragranze personalizzate; valorizzare le risorse umane; promuovere il prodotto anche partecipando ad iniziative; rispettare puntuali norme igienico-sanitarie. Nel direttivo di “Profumerie Artiginali” fanno parte Maria Letizia Longo di Aromantique e Fernanda Russo dell’Antica Erboristeria San Simone.
“Scegliere le fragranze giuste, creare un nuovo profumo con arte e maestria di vere mani artigiane: la nuova Associazione di Mestiere Profumerie Artigianali è un tassello importante per valorizzare questa arte antica che rappresenta una delle eccellenze della nostra città” ha detto l’assessore alle attività economiche Federico Gianassi che ha salutato la nascita del nuovo Mestiere “Profumerie Artigianali” alle Spezierie Palazzo Vecchio. Con lui Alessandro Sorani, presidente di Confartigianato Imprese Firenze, e Jacopo Ferretti direttore di Confartigianato Imprese Firenze.
Nella provincia di Firenze sono in totale 70 le profumerie, artigiane e non. Secondo un sondaggio fatto da Confartigianato tra le profumerie associate, i fiorentini amano prevalentemente per la stagione primavera-estate note fresche e floreali per lei, acquatiche per lui: mentre per l’inverno e l’autunno prediligono note floreali ambrate intensamente cipriate e note legnose fougère. I turisti invece puntano su profumi agrumati acquatici (asiatici), su note gourmand intense, floreali muschiati e legnosi ambrati (russi), legnose secche ma persistenti, ambrate calde e i bouquet floreali molto persistenti (arabi). Gli americani invece richiedono note agrumate intense, floreali fruttati dolci, freschissimi legnosi come vetiver e mirto. Tra le nuove tendenze ci sono i profumi “antivirus” per sanificare l’aria e al contempo favorire il buonumore allo scopo di affrontare al meglio l’isolamento e le paure, grazie a fragranze a base di agrumi, allegri e rasserenanti, e di lavanda, rosa e vaniglia, che rincuorano e contengono.