L’assessore al patrimonio comunale Martini risponde alla polemica del figlio Pippo che chiedeva l’affitto gratis per l’immobile di Piazza San Firenze
“Alla Fondazione Zeffirelli è applicato il canone con il massimo abbattimento possibile previsto dalle norme. La polemica innescata dalle parole del figlio adottivo del grande regista e uomo di cultura ci ha meravigliato”.
Alessandro Martini, assessore al patrimonio immobiliare del Comune, quelle parole non le ha prese tanto bene. Pippo Zeffirelli, in occasione della conferenza stampa di presentazione del “Charity Dinner” agli Innocenti che quest’anno è stato dedicato al Maestro fiorentino recentemente scomparso, aveva lanciato un appello affinché alla Fondazione venisse tolto il canone annuale comunale di affitto di 72mila euro dell’immobile in Piazza San Firenze nell’ex sede del tribunale.
“Se ci venisse levato – aveva detto – potremmo investire quei soldi, che pure non sono tanti, in progetti”. Martini ha deciso di aspettare un po’ prima di rispondere e poi, dati alla mano, è andato all’attacco.
In sostanza la delibera di concessione del 2015 stabiliva l’assegnazione a titolo oneroso di una porzione del complesso di San Firenze alla Fondazione Zeffirelli per realizzare il “Centro Internazionale delle arti e dello spettacolo”, prevedendo secondo il regolamento sui beni immobili un canone agevolato nonché lo scomputo dal canone degli eventuali investimenti a carico del concessionario per l’adeguamento funzionale necessario dei locali.
Al canone di mercato, 309.600 euro annuali pari a 25.800 euro mensili, è stata quindi applicata la riduzione pari al 50%, a cui si è aggiunto un ulteriore 30% a seguito della convenzione stipulata con la Direzione Cultura e Sport che porta l’affitto attualmente corrisposto a 5.160 euro al mese per un totale di 61.920 euro l’anno.
“Visti il valore e la posizione di un complesso immobiliare del genere – dice Martini – non mi sembra un canone sproporzionato: si tratta comunque di uno spazio di oltre 3.500 metri quadrati in una zona dove gli affitti sono sicuramente più alti. Non ci dimentichiamoci che si tratta di un bene pubblico di pregio che come Amministrazione dobbiamo far fruttare a favore della città. Questo ovviamente non esclude la possibilità di altri tipi di sostegno per la Fondazione che anzi sono auspicabili e su cui lavoreremo”.
Polemica conclusa dunque? Sembrerebbe di sì anche se l’assessore al patrimonio non rinuncia a un’ultima precisazione: “La presenza della Fondazione Zeffirelli a Firenze – conclude – sta molto a cuore all’Amministrazione, come testimonia l’impegno profuso per realizzare la sede in San Firenze esaudendo il desiderio del maestro recentemente scomparso. Ma questo non può prescindere dalle regole: è la normativa che non consente a un’Amministrazione di concedere gratuitamente un bene immobile di sua proprietà”.