Da oggi è in vigore l’ordinanza del sindaco Dario Nardella anti assembramento e mala movida per Santo Spirito che dispone il divieto di stazionamento e il consumo di cibi e bevande di qualsiasi genere sull’intero sagrato della Basilica , sia davanti alla facciata principale che davanti a quella laterale. Non si potrà mangiare e bere neppure sugli scalini ma solo sedere. I divieti saranno in vigore tutti giorni della settimana, ventiquattr’ore su ventiquattro. E stamattina nella piazza una novità balza subito agli occhi. Grandi vasi di piante d’alloro a delimitare il sagrato e l’abside che anticipano il progetto del Comune di cordonato. Questo l’intervento di Camilla Speranza, portavoce del Comitato Residenti di Santo Spirito
Oggi la Basilica di Santo Spirito è più bella di sempre, adornata e delimitata da vasi di piante di alloro sul sagrato. Non si potrà più mangiare, né bere sul sagrato, né sulle scalinate.
Il sagrato sarà zona di rispetto insieme alle scalinate, che però sono lasciate libere di sedersi. È una prima pietra miliare. Indietro non si torna. Si potrà solo andare avanti. La speranza sarebbe di vedere la Basilica con il suo sagrato e le scalinate sempre così, rispettata e amata, ma il giorno è composto da tante ore e la sera e la notte sono lunghe a Santo Spirito, troppo lunghe. Non sarà facile proteggere 24 ore al giorno per 365 giorni l’anno una scalinata lunga novanta metri lasciata libera e il sagrato unicamente da piante di alloro oggi e cordonato domani. Il Comune ha pensato a un suo progetto a protezione della Basilica e si assumerà la piena responsabilità. Il Comitato dei Residenti di Santo Spirito ha un piano di stima dell’Architetto Giuseppe Cini, già Direttore dell’Ufficio Tecnico del Comune, Ufficio Belle Arti, per una cancellata alta mt. 1.80, fatta di elementi leggeri, inchiavardata sul selciato, sotto al primo gradino, aperta durante l’orario di apertura della Basilica, per visite d’arte e per assistere alle funzioni religiose, senza poter mangiare né bere e chiusa la sera. Saremo sempre disponibili, trascorsa l’estate, a presentare il progetto, da condividere con il Comune e la Soprintendenza.
I residenti temono molto la scalinata libera e il sagrato della Basilica ‘protetto’ unicamente da piante di alloro e da cordonato sopra al sagrato. Non siamo a Santa Maria del Fiore – dove il cordonato è sotto al primo gradino – , dove non ci sono venti locali intorno come qui e dove vi è la vigilanza 24 ore su 24 di una camionetta con quattro Parà dell’Esercito, che fanno la ronda di sorveglianza. Santo Spirito è fragile e come tutto quanto ci sta a cuore ed è fragile, va protetto e amato illimitatamente e con soluzioni definitive.
Camilla Speranza, Portavoce del Comitato dei Residenti di Santo Spirito