A Palazzo del Pegaso presentano diverse mozioni approvate entrambe, De Blasi (M5S) in Comune non chiude la porta alla proposta Nardella di Olimpiadi 2032 in Toscana ed Emilia Romagna
Saranno i primi effetti del Conte bis a trazione giallorossa, notati fra l’altro anche dal sindaco Dario Nardella in occasione del lancio dell’idea di portare le Olimpiadi 2032 a Firenze e a Bologna, ma anche in Regione vanno in scena prove di distensione tra Pd e Movimento Cinque Stelle.
Intendiamoci, niente di clamoroso per il momento anche se nell’ultima seduta del Consiglio Regionale le due forze politiche hanno presentato due diverse mozioni sulle infrastrutture che alla fine sono entrambe passate. La prima, più articolata, presentata dal Partito Democratico con riferimento a Tav e al potenziamento dell’aeroporto (da sempre osteggiate dai Grillini) è stata approvata con i voti con i voti della Lega e l’astensione del M5S. La seconda, proposta dai Cinque Stelle, più sintetica e senza riferimenti precisi a questi due punti, ha potuto contare sui sì di Pd e Lega.
L’inizio di una nuova stagione? Troppo presto per dirlo, anche se il Presidente del Consiglio regionale Eugenio Giani ha parlato di “una rivoluzione copernicana”.
I Pentastellati comunque ci vanno giù cauti: ad esempio il capogruppo in Comune Roberto De Blasi, a differenza della sindaca di Roma Virginia Raggi, sulla possibilità per l’asse Firenze-Bologna o meglio Toscana-Emilia Romagna di avere i Giochi 2032, ha parlato di “una sfida allettante e affascinante” che con un “programma di investimenti per le esigenze dei cittadini, sostenuto dai privati, potrebbe incassare il sì”.
Ed è questa la timida apertura colta al volo da Nardella all’indomani della proposta. “Ho accolto – dice il primo cittadino fiorentino – con grande positività questa osservazione e trovo estremamente positivo che non abbiano chiuso la porta a priori e abbiano mantenuto un filo di disponibilità su un progetto del genere”.
Presto anche qui per ipotizzare scenari di un eventuale dialogo o collaborazione nel Salone de’ Dugento e anche Nardella mette bene le mani avanti: “Qualche mese fa – aggiunge – non avremmo neanche pensato a questo governo. Oggi tutto quello che succede è legato allo scenario nazionale che è cambiato. La collaborazione deve nascere sulle cose e non sulle intenzioni o sui proclami politici. Se ci sono delle cose utili e su queste ci si trova d’accordo la collaborazione allora ha più senso. Penso invece sia sbagliato doversi fare dichiarazioni d’amore prima di capire se c’è qualcosa di concreto che ci fa lavorare insieme a livello locale: un passo alla volta, con grande sobrietà e guardando sempre a quello che serve ai cittadini”.
Vedremo più avanti se saranno rose e se in qualche modo, dunque, fioriranno.