E’ la richiesta avanzata dalla Prefettura al Fondo Edifici di Culto. Ma i finanziamenti potrebbero arrivare anche con il Recovery Fund. Serviranno anche per la cordonatura attiva dal prossimo 1° giugno. I residenti: “Avremmo preferito una cancellata leggera”
La Prefettura ha chiesto al Fondo Edifici di Culto presso il Ministero dell’Interno, proprietario del bene, un finanziamento di oltre 800.000 euro per interventi di restauro e conservazione sia all’interno che all’esterno della Basilica di Santo Spirito. Serviranno anche per la messa in sicurezza del complesso realizzato dal Brunelleschi, la cordonatura che sarà attiva dal 1° giugno prossimo. Ma potrebbero anche arrivare dal Recovery Fund. E’ questa l’altra importante novità venuta fuori al termine della riunione del Cosp di ieri mattina in cui Palazzo Vecchio e Palazzo Medici Riccardi hanno stabilito uno stretto giro di vite a seguito degli assembramenti di domenica scorsa proprio a Santo Spirito e in altre zone della città (https://www.lamartinelladifirenze.it/niente-piu-cibi-e-bevande-sul-sagrato-e-sulla-scalinata-di-santo-spirito/).
La decisione del prefetto Alessandra Guidi è stata presa a seguito di una relazione della Soprintendenza in cui si parla di “forti criticità” sulla conservazione del luogo sacro non solo per quanto riguarda l’ordinaria manutenzione dell’edificio ma soprattutto a causa dei danni causati dalle migliaia di persone che tutti i giorni, senza soluzione di continuità, si ritrovano a ingozzarsi di alcool e di roba da mangiare, spesso organizzando feste abusive all’aperto, per poi finire a espletare i propri bisogni corporali sui muri dell’abside lato via del Presto di San Martino. Senza contare l’imbrattamento delle porte di ingresso con disegni e scritte oscene. Il via libera alla “cordonatura” arriverà la prossima settimana dal Soprintendente Andrea Pessina. Intanto per cominciare nei fine settimana verrà rafforzata la vigilanza con Polizia Municipale, forze dell’ordine, operatori della protezione civile e un servizio volontario di steward: per gli altri giorni la soluzione potrebbe essere quella di una sorta di tutoraggio privato che piacerebbe molto al comune e potrebbe avere un cofinanziamento con la Regione per arrivare fino al termine dell’estate.
“Condivido pienamente sia l’opinione del Sindaco di dover rispettare i luoghi pubblici a Firenze che la preoccupazione per la gravità di quanto avvenuto anche il 25 aprile a Santo Spirito – commenta Camilla Speranza, portavoce del Comitato dei Residenti di Santo Spirito -. Le ordinanze appena emesse e le future , anche al di là della pandemia, andranno in tale direzione. Occorre ripensare alla protezione dei monumenti e dei luoghi sacri. Oltre alla emergenza sanitaria, che preoccupa da quattordici mesi, va ripensato il modo di vivere le piazze e la nostra amata Santo Spirito. Occorre tutelare la Basilica monumentale di Santo Spirito, un luogo sacro, con il sagrato e le scalinate, i portali e le facciate, dove non si può più mangiare e bere. Lo dobbiamo a chi sapientemente ha pensato e progettato questo capolavoro, ai generosi benefattori, alla comunità degli Agostiniani, a chi ha saputo tramandarla, ai fedeli e lo dobbiamo soprattutto a Dio. Riteniamo sia corretto impedire alle persone di bere per la strada e di limitare il consumo nei locali e seduti ai tavoli. Occorre tutelare la residenza. Il Comitato dei Residenti di Santo Spirito avrebbe desiderato una cancellata fatta di elementi leggeri aperta durante l’orario di apertura della Basilica e chiusa la sera e la notte. E’ stato deciso in un altro modo: rispettiamo la scelta del Comune, che se ne assumerà la responsabilità. Saremo sempre in tempo a concordare con Comune e Soprintendenza altre soluzioni definitive dopo l’estate”.