Alla vigilia del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza, l’Arcivescovo di Firenze dichiara sostegno e vicinanza alla Comunità degli Agostiniani dopo gli assembramenti del 25 aprile
“Il rapporto tra l’arte e la città sta attraversando un momento difficile: mi riferisco ovviamente alla situazione di Santo Spirito, ma ci sono anche altri luoghi in cui il rispetto per l’arte e per la cultura è totalmente violato dal comportamento inammissibile di persone che non ne tengono conto”.
Lo ha affermato il cardinale Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenze, dichiarando il suo sostegno e la sua vicinanza alla comunità degli Agostiniani a proposito degli assembramenti in piazza Santo Spirito del 25 aprile. “È una situazione che non si può più sostenere, e quindi è necessario qualche intervento risolutivo”, ha detto Betori alla presentazione di due progetti con Caritas e Fondazione Cr Firenze, auspicando che dal Comitato provinciale per la sicurezza e l’ordine pubblico che si riunisce domani “possano uscire soluzioni chiare di questo problema. Si ledono vari diritti tra cui la libertà religiosa”.
“L’insostenibilità – ha proseguito l’arcivescovo di Firenze – non sta nelle cose che succedono ma nei principi che vengono violati, il rispetto dell’altro, la tutela della cultura… tutta una serie di violazioni che non possono più essere accettate. Il vescovo sta con le sue chiese, con i suoi preti, con i religiosi e in forme riservate questa attenzione l’ha manifestata sempre sia a chi subisce questi atti, sia alle autorità preposte alla vita civile”. A fronte dell’allarme dei religiosi, che ipotizzano l’abbandono del convento, per il cardinale “è impensabile che un gruppo di persone che non rispettano gli altri, non rispettano le leggi, siano quelli che cacceranno via gli Agostiniani da Firenze dopo 750 anni”, e dunque va difeso “il diritto alla libertà religiosa: dobbiamo tener conto che, se io non sono in grado di poter svolgere in modo sereno una vita liturgica e pastorale in una chiesa, è in gioco la libertà religiosa, non un valore qualsiasi”.