Lunedì prossimo in piazza della Signoria la manifestazione regionale di Anva Confesercenti e Fiva Confcommercio che presenteranno una serie di richieste alle istituzioni. “Vogliamo lavorare e lo possiamo fare in sicurezza”
Non sarà per un mercato, la loro attività che sanno fare meglio. Ma per tornare a chiedere di lavorare con la certezza di non subire più restrizioni e chiusure dettate dal passaggio dei colori, con l’unico impegno di rispettare i protocolli di sicurezza anti-contagio.
Gli ambulanti toscani scendono in piazza lunedì 19 aprile a Firenze in piazza della Signoria (ore 16) chiamati da Anva Confesercenti Toscana e Fiva Confcommercio Toscana, unite per reclamare una diversa gestione dell’emergenza pandemica e sostegni concreti per il settore. “Non possiamo accettare che il settore degli ambulanti venga ancora ignorato – affermano in una nota congiunta le due associazioni di categoria -; gli imprenditori su area pubblica risultano i più penalizzati dalle restrizioni in vigore e dimenticati dai sostegni economici del Governo e della Regione. I fieristi praticamente non lavorano da oltre un anno, chi vende prodotti non alimentari deve stare fermo ogni volta che scatta la zona rossa. Non si può andare avanti così, senza certezze”.
All’iniziativa interverranno i presidenti regionali delle due associazioni Anna Lapini (Confcommercio Toscana) e Nico Gronchi (Confesercenti Toscana), e i presidenti della categoria del commercio su area pubblica Maurizio Innocenti (Anva Confesercenti nazionale e regionale) e Giacomo Errico (Fiva-Confcommercio nazionale). Sono stati invitati, inoltre, la sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri Caterina Bini, i parlamentari rappresentanti del territorio regionale, il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani ed il sindaco della Città Metropolitana di Firenze Dario Nardella. A tutti, Anva e Fiva presenteranno le richieste delle imprese su area pubblica: mercati e Fiere sempre aperti, anche in zona rossa poiché si svolgono all’aperta e nel rispetto dei protocolli di sicurezza; sospensione dei versamenti contributivi fino al 31 dicembre 2021; esenzione del pagamento del suolo pubblico e Tari fino al 31 dicembre 2021; rinnovo delle concessioni fino al 2032; esenzione dal DURC per tutto il 2021; sostegni adeguati a fieristi e ambulanti dei mercati turistici.
“Siamo tutti consapevoli – conclude la nota – che l’emergenza sanitaria è ancora attuale, anche a causa dei ritardi della campagna vaccinale. Ma crediamo che la soluzione non sia tenere chiuse sempre le solite attività, soprattutto quelle che, come le nostre, si svolgono all’aria aperta. Abbiamo dimostrato che con il rispetto dei protocolli sanitari i mercati sono un luogo sicuro dove le persone possono svolgere i propri acquisti. I commercianti su area pubblica vogliono e devono lavorare: soprattutto lo possono fare tutelando la salute di tutti, lavoratori e clienti”.