Dopo oltre 10 ore di dibattito respinta in Consiglio Regionale la sfiducia all’assessore alla sanità. Giani: “Ha svolto fino in fondo il suo ruolo”. Ma per le opposizioni “i problemi rimangono e non sono risolti”. Torselli (FdI): “Hanno costituito una commissione insabbiamento”
Giani conferma la fiducia al suo assessore alla sanità Simone Bezzini, ma questi sarà affiancato da una commissione speciale: non d’inchiesta come era stato chiesto da Forza Italia, FdI e da Italia Viva che era anche pronta a votarla. Non è una differenza da poco. La commissione d’inchiesta ha impianto per così dire accusatorio, la seconda invece ha natura più leggera. Anche se la Lega aggiunge una mozione di “non gradimento” che sostanzialmente non cambia assolutamente nulla nell’esito finale della discussione. Non a caso alla fine del dibattito Fratelli d’Italia con il suo capogruppo Francesco Torselli ha votato contro ritenendola una “commissione insabbiamento”.
A proposito di Italia Viva: il giochino dei renziani (più di una voce girava che la pattuglia del senatore di Rignano avrebbe potuto votare contro mandando così un chiaro segnale su pesi, equilibri e alleanza future, non solo in Regione) per certi versi ha ricordato le vicende nazionali di qualche mese fa con la caduta del Governo Conte ma alla fine tutti allineati e coperti (almeno per ora) per votare la fiducia alla giunta guidata dal Governatore toscano.
Al termine di oltre dieci ore di discussione in remoto, con qualche problema di tenuta e una bestemmia partita in fase di avvio subito stigmatizzata dal tutto il Consiglio, il provvedimento è stato approvato con 25 voti contrari e 16 favorevoli. La nuova commissione verrà in aiuto a quella della sanità, con la presidenza alla maggioranza (possibile presidente Enrico Sostegni). “Bezzini – ha detto Giani – per le sue capacità, per la sua dedizione 24 ore su 24, per l’impegno quotidiano, ha tutta la mia fiducia e voglio ringraziarlo pubblicamente. Al di là delle situazioni e delle scelte in questo momento difficile, ha svolto fino in fondo il suo ruolo”. Vincenzo Ceccarelli, capogruppo del Pd, è netto: “Siamo disponibili ad unire le forze ma diciamo no alle strumentalizzazioni: chi chiede le dimissioni di Bezzini non vuol dare un contributo ma intende solo fare opera di destabilizzazione”.
Opposizioni come detto all’attacco, seppure con sfumature diverse. C’era anche attesa per capire quale sarebbe potuto essere l’atteggiamento del M5S rispetta a quanto avviene a livella nazionale. E come la pensano i Pentastellati l’ha fatto capire bene Silvia Noferi: “I problemi, nonostante l’accelerazione dell’ultima settimana, rimangono e non sono risolti, anzi, sembrano perdurare nonostante le ripetute segnalazioni e sicuramente erano ormai noti, dato che siamo in pandemia da oltre un anno. Che la campagna di vaccinazione di massa sia un problema complesso è innegabile ma proprio per questo bisognava prepararsi per tempo, non ridursi all’ultimo minuto; abbiamo scoperto a novembre, noi consiglieri di opposizione, che la Toscana non aveva un piano di vaccinazioni in caso di pandemie o almeno, nessuno dei medici ospedalieri o medici di famiglia lo aveva mai visto. L’accelerazione del numero delle dosi somministrate non può essere presentata quindi come un vanto perché è solo un rimedio, necessario e dovuto”.
Mentre per Marco Stella (F. Italia) con la commissione speciale “si commissaria l’assessorato alla sanità e l’assessore Bezzini”. La Lega invece ha parlato di “strumento idoneo per dare una svolta alla campagna vaccinale”. Per Fratelli d’Italia infine “serviva una commissione di inchiesta per capire chi e che cosa è stato sbagliato fino ad oggi nella somministrazione dei vaccini, per cercare tutti insieme di migliorare la situazione; invece si sono messi tutti d’accordo per istituire una ‘Commissione Insabbiamento’ che servirà soltanto a dire quanto siamo stati bravi, nascondendo tutto quello che non ha funzionato fino ad oggi e operando addirittura una censura verso quelle che saranno ritenute ‘Fake News’”. Infine, la campagna vaccinale, che a quanto spiega il presidente Giani e dopo la relazione di Bezzini, vede la Toscana in linea per numero e velocità di infusioni, con le altre regioni. L’obiettivo a fine maggio è di mettere in sicurezza il 30% dei toscani.