Il direttore di Confcommercio si scaglia contro l’ordinanza del Governatore che chiude negozi e supermercati a Pasqua e Pasquetta. Italia Viva e Fratelli d’Italia ne chiedono il ritiro
“Non discutiamo l’opportunità o meno del provvedimento preso di gran fretta oggi (2 aprile 2021) dalla Regione Toscana, ma biasimiamo aspramente il metodo di lavoro adottato dalla giunta regionale: diffondere senza alcun preavviso una delibera del genere, che a poco più di 24 ore dalla Pasqua decide la chiusura totale delle aziende commerciali, denota una mancanza assoluta di rispetto e di riguardo nei confronti delle imprese e dei loro clienti”. Nemmeno il tempo per la nuova ordinanza del governatore Eugenio Giani che chiude i negozi a Pasqua e Pasquetta, e subito arriva il commento durissimo di Franco Marinoni, direttore di Confcommercio Toscana, contro il provvedimento che resterà in vigore il 4 e 5 aprile (https://www.lamartinelladifirenze.it/chiusi-i-negozi-a-pasqua-e-pasquetta-i-contagi-pero-non-scendono/). “Supermercati e piccoli negozi di alimentari, macellerie, gastronomie e rosticcerie, che coi ristoranti impossibilitati a lavorare normalmente erano sotto pressione per le vendite alle famiglie – tuona Marinoni – apprendono ora che non potranno lavorare né a Pasqua né a Pasquetta. Ma, udite udite, è consentita loro la consegna a domicilio. Così, se non vogliono perdere le prenotazioni ricevute, in pochissime ore devono mettere in piedi un servizio di consegne al domicilio dei clienti, quelli che sarebbero venuti in negozio a ritirare quanto ordinato. E cosa faranno con le scorte di prodotti preparati per chi non aveva prenotato nulla? Per la Regione, che si arrangino pure. Ci pare una cosa inaudita, in un momento del genere”. L’ordinanza, sottolinea ancora Confcommercio, obbliga alla chiusura pasquale l’intero comparto del commercio, non solo negozi di generi alimentari ma anche tabaccai e fioristi che invece sarebbero stati autorizzati all’apertura anche in zona rossa.
E fioccano anche le reazioni politiche. Italia Viva, maggioranza in Consiglio Regionale, si scaglia contro la scelta della giunta Giani ed esprime “ferma contrarietà” perché porterà solo “chiusure praticamente totali per i giorni di Pasqua e Pasquetta con la sola consegna a domicilio che, per paradosso, contribuirà solo ad aumentare la mole di spostamenti negli esercizi aperti tra oggi e domani”. Aggiungono i renziani Stefano Scaramelli e Maurizio Sguanci. “Chiediamo il ritiro dell’ordinanza e il ripristino delle sole limitazioni nazionali senza ulteriori restrizioni. Non crediamo che queste misure possano portare benefici in termini di limitazione del contagio ma solo alimentare smarrimento, frustrazione e ulteriore impoverimento per le tante attività duramente colpite dalla pandemia in questo anno”. Per Francesco Torselli ( consigliere regionale FdI) “è un’ordinanza folle, Giani dà il colpo di grazia alle imprese toscane. Ritiri subito l’ordinanza o presenti immediatamente la variazione di bilancio per assicurare un ristoro adeguato a tutte le attività che ha deciso di sacrificare”.