Sit-in di protesta di Libera Firenze in piazza Santa Croce che ha inviato una lettera aperta al presidente del Q1 chiedendone le dimissioni. Valleri: “Non è solo un problema politico, qui c’è un travestimento della legalità e una parodia della democrazia”
“Il doppio incarico a Maurizio Sguanci è una grave forzatura. Non porvi fine ci parrebbe un travestimento della legalità e una parodia della democrazia”. Parola di Fabrizio Valleri, leader della lista civica ambientalista autonomista Libera Firenze e storico calciante dei Bianchi di Santo Spirito, che questa mattina in concomitanza con il Capodanno Fiorentino e le iniziative del “Dante Di” ha dato vita a un sit-in di protesta in piazza Santa Croce.
“Abbiamo scelto questo giorno – spiega Valleri -, per lanciare un messaggio di rispetto della Costituzione e di ricostruzione di un minimo comune denominatore necessario per far funzionare la democrazia e le istituzioni”. Al sit-in hanno partecipato il Partito Comunista, i circoli di Vox Populi, il gruppo Fuoco di Firenze. Un messaggio di adesione è stato inviato dall’Associazione Atto Primo – Salute Ambiente Cultura.
“Il doppio incarico (Sguanci, ex Pd, è presidente del Quartiere 1 e consigliere regionale di Italia Viva ndr) – si legge in una lettera aperta inviata allo stesso Sguanci e ai consiglieri del Q1 – è uno sfregio alle istituzioni, uno spregio ai fiorentini e anche uno schiaffo alla miseria dal momento che i due incarichi sono (giustamente) retribuiti. Tanto più in questa emergenza che colpisce il centro di Firenze in modo particolarmente duro”. Per questo secondo Libera Firenze sarebbe “ancora possibile, oltre che doveroso” chiudere la vicenda attraverso un gesto personale di Sguanci: le dimissioni da uno dei due incarichi. Oltre all’inopportunità politica, per la lista civica autonomista esisterebbe anche un problema giuridico dato appunto dalla natura dei due incarichi rivestiti.
“Il testo unico della legge sugli enti locali – dice ancora Valleri – sancisce l’incompatibilità tra la carica di consigliere regionale e quella di amministratore comunale. Sostenere che un presidente di un quartiere di Firenze non sia anche un amministratore comunale è oltre i limiti della realtà”. Da qui l’invito rivolto al consiglio del Quartiere 1 e al consiglio comunale a non sottovalutare la vicenda. “Il doppio incarico – conclude Valleri – non è solo un problema politico ma è anche fortemente discutibile sul piano giuridico. Buttiamo via le cose vecchie e sbagliate, torniamo al buon senso, ritroviamo un minimo comune senso civico, ricostruiamo una cultura democratica che ci unisca invee di dividere”.