Prevale la linea soft dopo nell’incontro tra Nardella e Giani: più controlli anti assembramento ma nessuna chiusura straordinaria. Intanto aumentano i guariti e risalgono leggermente anche i contagi. Fin qui effettuate oltre 530.000 vaccinazioni
Nessuna chiusura particolare, ma un potenziamento dei controlli e la validità delle ordinanze fin qui emanate (anti-alcool e anti-assembramenti) già presenti. Almeno fino a venerdì, quando la cabina di regia del Governo deciderà il destino della Toscana: conferma in arancione o passaggio in zona rossa. E’ il risultato del vertice a due di ieri sera fra il sindaco di Firenze Dario Nardella e il governatore toscano Eugenio Giani tenuto per fare il punto della situazione sui provvedimenti da adottare per limitare il contagio da Covid e sui progetti condivisi in ambito Next Generation EU. Insomma una linea soft e un prudente ottimismo rispetto alle preoccupazioni del primo cittadino fiorentino emerse chiaramente nei giorni e nelle ore scorse per via dell’aumento dei contagi a Firenze e nell’area metropolitana.
“Aspettiamo la decisione del Cts – dicono insieme – prevista per venerdì; nel frattempo intensifichiamo al massimo i controlli”. L’incontro è stato dedicato anche ai progetti per il Recovery Fund. “C’è grande sintonia su tutto – continuano sindaco e governatore – e, per l’area fiorentina, confermiamo l’impegno congiunto su 5 priorità: tramvie, con la nuova linea Firenze-Sesto e il collegamento Careggi-Meyer; metrotram Firenze-Prato; people mover stazione Santa Maria Novella – stazione Foster per un sistema integrato delle sue stazioni; nuovo stadio Franchi; Uffizi diffusi”.
Come detto dal governatore Giani anche oggi in Toscana ci sono più guariti che nuovi casi, nonostante i contagi siano più numerosi rispetto al giorno prima. Sono infatti 1.197 quelli registrati oggi in Toscana (età media circa 44 anni), ma scende il numero delle persone in questo momento positive, 26.511. Non diminuiscono invece i posti occupati in ospedale nei reparti Covid e nelle terapie intensive. Sono purtroppo ventisette i decessi segnalati oggi, 15 uomini e 12 donne con un’età media di 77 anni: sei interessano la città metropolitana fiorentina, ancora sei Pistoia, quattro Pisa, tre Lucca, tre Arezzo, due Prato, due Siena e una Grosseto. Dall’inizio dell’emergenza sanitaria, oramai più di un anno fa, salgono in tutto a 185.755 i contagiati dal coronavirus in Toscana: In 154.068 sono comunque guariti: 1.297 in un solo giorno. Su 26.511 malati, in 1.741 sono ricoverati in ospedale (12 in più rispetto a ieri), di cui 253 in terapia intensiva (10 in più). 24.770 persone sono isolati casa poiché presentano sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi: 139 in meno rispetto a ieri. Diminuiscono anche le persone in sorveglianza attiva, anch’esse isolate a casa, perché hanno avuto contatti con contagiati ma al momento non sono malate. Sono 41.074 (224 in meno rispetto a ieri).
Dall’inizio della campagna vaccinale, lo scorso 27 dicembre, sono state effettuate 532.478 vaccinazioni fra prima somministrazione e richiamo. Sono 49.841 i positivi tra i residenti della Città metropolitana di Firenze (361 in più rispetto a ieri), 16.163 a Prato (115 in più), 17.680 a Pistoia (105 in più), 11.058 a Massa Carrara (58 in più), 19.283 a Lucca (122 in più), 23.420 a Pisa (106 in più), 13.870 a Livorno (68 in più), 17.192 ad Arezzo (144 in più), 10.058 a Siena (77 in più) e 6.635 a Grosseto (41 in più). Ci sono poi 555 casi positivi, stabili, notificati in Toscana ma che riguardano residenti in altre regioni. La Toscana resta al tredicesimo posto in Italia come numerosità di casi complessivi: circa 5.031 ogni 100 mila abitanti. Le province di notifica con il tasso più alto si confermano Prato (6.287 casi ogni 100 mila residenti), Pistoia (6.061) e Massa Carrara (5.769). La minore concentrazione registrata rimane quella di Grosseto, con 3.020 casi ogni 100 mila abitanti. Dall’inizio dell’epidemia salgono a 5.176 i deceduti: 1.675 a Firenze, 392 a Prato, 444 a Pistoia, 486 a Massa Carrara, 491 a Lucca, 580 a Pisa, 354 a Livorno, 333 ad Arezzo, 225 a Siena e 126 a Grosseto, a cui si aggiungono 70 persone decedute sul suolo toscano ma residenti fuori regione.