Presentata la nuova iniziata di Confesercenti e Toscandia che punta a aiutare le famiglie in difficoltà promuovendo nello stesso tempo la causa della mobilità elettrica
Aiutare le famiglie in difficoltà (anche a causa del Covid) e nello stesso tempo promuovere la causa della mobilità elettrica in città. Sono i due obiettivi di “Cuore elettrico”, la nuova iniziativa di Confesercenti Firenze e Toscandia SPA presentata questa mattina nella sede provinciale di Confesercenti in Piazza Pier Vettori. Cento pacchi alimentari verranno, infatti, consegnati a nuclei familiari di particolare fragilità economica partendo, tutte le mattine e secondo un calendario prefissato, dal mini hub elettrico attivo dallo scorso dicembre.
“È impossibile per noi restare indifferenti all’emergenza sociale che stiamo vivendo in questo momento – affermano i vertici di Toscandia – e così non abbiamo esitato un attimo a rispondere alla proposta di Confesercenti e a scendere in campo nell’iniziativa ‘Cuore elettrico’. Ci fa piacere dare un risvolto solidale alla nostra etica aziendale del risparmio energetico e della mobilità elettrica, perciò non solo abbiamo deciso di donare anche noi dei pacchi alimentari alle famiglie in difficoltà ma abbiamo scelto di mettere a disposizione uno dei nostri mezzi ecologici per effettuare le consegne”.
Un servizio inizialmente “brevettato” allo scopo di fornire alle imprese un servizio gratuito di Van sharing finalizzato al carico-scarico soprattutto in area Unesco, che adesso però verrà utilizzato anche in funzione “solidale” e di aiuto concreto alle persone più esposte alla drammatica crisi economica e sociale del momento. “Ancora una volta – aggiunge Santino Cannamela Presidente Confesercenti Città di Firenze – Firenze si dimostra solidale con chi ha più bisogno, e Confesercenti è sempre in prima linea senza mai dimenticare coloro che sono in difficoltà”. Presenti per il Comune l’assessore a Welfare Sara Funaro e al Commercio Federico Gianassi i quali hanno sottolineato come seppure in difficoltà a causa della pandemia “il tessuto sociale della nostra città è forte e non smette mai di pensare ai più fragili”.