L’hanno organizzato per il 25 marzo Libera Firenze e Fabrizio Valleri, storico calciante dei Bianchi di Santo Spirito. “Buttiamo via le cose sbagliate del passato e riportiamo al voto il Quartiere 1”
Sarà un Capodanno Fiorentino diverso quello che andrà in scena giovedì 25 marzo dalle 11 alle 13 in piazza Santa Croce organizzato da Fabrizio Valleri, storico calciante dei Bianchi, e dalla lista civica e autonomista Libera Firenze. Un sit-in convocato per protestare contro il doppio incarico di Maurizio Sguanci, ex Pd poi passato a Italia Viva durante la campagna elettorale per le regionali, che nello stesso tempo è di presidente del Quartiere 1 e consigliere regionale.
“La nostra – spiega Valleri – è una iniziativa di protesta e testimonianza per la liberazione del nostro quartiere annientato dall’insostenibile doppio incarico di Sguanci. E’ trasversale e aperta a tutti. Si portino tutte le bandiere, a cominciare da quelle di Firenze, della Toscana, dell’Italia. In un momento storico così grave come quello che stiamo vivendo, il centro storico di Firenze, dichiarato dall’UNESCO patrimonio dell’umanità, sede dei Quattro Colori del Calcio Storico, è privato della sua rappresentanza democratica. I rioni del centro storico erano in declino anche prima del Covid: spopolamento, cacciata degli artigiani e delle botteghe, assenza di centri civici ed assistenziali per gli anziani, svendite e sventramenti di beni comuni distruzione dell’identità fiorentina”.
Che subito dopo aggiunge: “Dopo la pandemia, impoveriti e impauriti, costretti a prendere atto del fallimento della gestione del centro storico come “miniera turistica”, dobbiamo ripartire. Buttiamo via le cose vecchie e sbagliate del passato e ricominciamo democraticamente, riportando al voto il Quartiere 1. Il doppio incarico di Sguanci è riconosciuto universalmente inopportuno. Alcuni, tra cui noi, hanno ribadito, nelle sedi istituzionali opportune, che è anche giuridicamente scivoloso. Tra l’altro, è in netto contrasto con i princìpi generali di imparzialità e indipendenza degli eletti in regione sanciti dall’articolo 3 della legge 165 del 2004, in applicazione dell’articolo 122 della Costituzione. Ora basta. In un modo o nell’altro, da questa situazione insostenibile si deve uscire”.