In precedenza avevano sistemato anche il monumento della Pace dedicato ai fiorentini caduti nei lager all’interno di Villa Vogel. Bettini e Martini: “Intervento bello e significativo che testimonia l’attenzione alla città”
Hanno ripulito il monumento della Pace dedicato ai caduti fiorentini nei lager all’interno del parco di villa Vogel, nei giorni scorsi poi hanno reso omaggio a modo loro al Sommo Poeta dedicandosi a due targhe situate in via San Salvatore al Monte e in via San Miniato al Monte, poco visibili a causa della vegetazione cresciuta intorno.
Gli “Amici di Firenze” sezione tutela ambiente del Nucleo Operativo di Protezione Civile di Firenze che da inizio anno, grazie a un patto di collaborazione, si prendono cura di alcuni spazi verdi del comune di Firenze tra cui quelli tra piazzale Michelangelo, Rampe e Piazza Poggi, terrazza Marasco, proseguono così nel loro impegno a tutela del decoro della città. “Un intervento bello e significativo, di cui ringraziamo questi volontari, nell’anno in cui si celebrano i 700 anni della morte di Dante Alighieri e proprio a ridosso del Dantedì. – commentano la vicesindaca Alessia Bettini e l’assessore alla Toponomastica Alessandro Martini – Sono gesti semplici ma importanti perché testimoniano l’attenzione alla nostra città e a coloro i quali hanno contribuito a farla grande come appunto Dante”.
Sono 34 le targhe in città tratte dalla “Commedia”, 9 dell’Inferno, 5 del Purgatorio e 20 del Paradiso. Quelle ripulite dai volontari del Nucleo Operativo sono tratte dal Purgatorio, canto XII, vv.100-105 e situate in via San Salvatore al Monte (all’inizio della scalinata che porta al Piazzale Michelangelo) e via San Miniato al Monte (angolo di via dei Bastioni all’inizio della strada selciata pedonale) e nell’intento del Poeta paragonano la scalinata del Purgatorio a quella per “salire” al Monte di San Miniato.
“Abbiano notato che le due targhe che accompagnano verso San Miniato al Monte con terzine tratte dalla Divina Commedia – sottolinea Nadia Fondelli coordinatrice dei volontari – erano rese invisibili dalla rigogliosa vegetazione cresciuta e dallo sporco accumulato che ne oscurava la vista e così siamo intervenuti in un delicato lavoro di ripulitura dei marmi per renderle nuovamente fruibili”.