Italia Nostra fa ricorso contro la realizzazione della cittadella a Bagno a Ripoli e il sindaco Metropolitano Nardella si schiera a fianco del collega Francesco Casini che commenta così: “Il solo obiettivo è rallentare il progetto”
Piena collaborazione della Città Metropolitana con il Comune di Bagno a Ripoli “nel valutare tutte le azioni a tutela dell’interesse pubblico, per non fermare un procedimento urbanistico che ha già concluso il suo percorso e che interessa i cittadini e i tifosi della nostra comunità”.
Parola del sindaco metropolitano Dario Nardella intervenuto pochi minuti fa sulla vicenda del ricorso straordinario al Presidente della Repubblica presentato da Italia Nostra per impedire la realizzazione del nuovo Centro Sportivo Viola. Per l’organizzazione di salvaguardia dei beni culturali, artistici e naturali il Viola Park è soltanto “una speculazione privata”. “La decisione – dice Leonardo Rombai, presidente della sezione fiorentina di Italia Nostra – è stata presa da Roma, i tempi per ricorrere al TAR non c’erano e dunque ci siamo avvalsi di quest’ultima possibilità. Italia Nostra non è stata l’unica a definire una speculazione privata questo progetto. Un’edificazione di due ettari con stadi, tribune e parcheggi, che le leggi di tutela del paesaggio non contemplano. In campagna si può costruire soltanto, in via del tutto eccezionale, quando entra in gioco l’interesse pubblico. Qui l’interesse pubblico non c’è, è una speculazione privata. Il patrimonio, ci viene sempre ricordato, è un valore primario. La Fiorentina sta costruendo in un terreno fuori dai centri abitati, che è agricolo e agricolo dovrebbe rimanere. Che ci sia stata una discarica non conta, quello è un altro discorso”.
Iniziativa e parole destinate a riaccendere subito il fuoco delle polemiche, tanto che in ambienti molto vicini alla Fiorentina si sussurra di una fortissima irritazione del patron Rocco Commisso e dei suoi più stretti dirigenti. Anzi, per la dirla tutta, sarebbero volate espressioni molto più colorite del tipo: “Qui ci girano le scatole, a tutti…”.
Il sindaco di Bagno a Ripoli Francesco Casini per il momento non può fare altro che prenderne atto: “Era l’ultima possibilità di fare un ricorso sulla variante urbanistica approvata e ci è stato notificato quando ormai non ce l’aspettavamo più. Purtroppo Italia Nostra, che ormai è il braccio armato dei comitati, ha fatto quest’azione col solo scopo di rallentare il progetto. I termini in questione sono contradditori e non credo possano essere accolti, ma il rischio è che i tempi si allunghino. Al momento c’è una richiesta di sospensione dei lavori e se venisse accolta bloccherebbe il cantiere in attesa del giudizio. Nel frattempo però i lavori continueranno a procedere fino a prova contraria e sono sicuro che arriveremo in fondo”.