L’ormai ex capogruppo azzurro a Palazzo Vecchio aderisce a Fratelli d’Italia “unici a scegliere la strada dell’opposizione”. Gelido Mallegni: “Troppe incompatibilità fra di noi. Siamo riformisti e non sovranisti”
“Motivi strettamente politici legati ai recenti fatti che hanno dato vita al governo di Mario Draghi”. Jacopo Cellai, capogruppo di Forza Italia in Consiglio Comunale lascia gli “Azzurri”, e aderisce a Fratelli d’Italia. L’annuncio formale, poche ore fa a Palazzo Vecchio nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno partecipato fra gli altri Francesco Torselli, Paolo Marcheschi, l’onorevole Giovanni Donzelli e l’attuale capogruppo del partito di Giorgia Meloni in Comune Alessandro Draghi. Insieme a Cellai lasciano anche Claudio De Santi (vice coordinatore cittadino da dicembre 2020), Riccardo Pretolani (responsabile dipartimento commercio) e Sabrina Orlandi (membro del coordinamento cittadino).
“Speravo – spiega Cellai – che l’esito della crisi innescata dalle dimissioni di Conte sarebbero state le elezioni. Invece le cose sono andate diversamente e io non condivido la partecipazione all’interno di un governo formato da partiti che hanno storie, culture e programmi totalmente distinti e distanti, persino incompatibili: vedi il Movimento5 Stelle, Leu e PD. Questo è il momento di pretendere una visione politica diversa. È quindi con grande convinzione che aderisco all’unico partito che ha scelto la difficile e coraggiosa strada dell’opposizione, pronta a dare il proprio contributo a fronte di provvedimenti utili alla nazione”.
La sua dunque, all’interno di FdI che manterrà come capogruppo Alessandro Draghi, sarà un’opposizione “decisa e responsabile” all’amministrazione di centrosinistra all’interno di un partito “che ha dimostrato e dimostra di avere le idee chiare su quali siano le priorità in un momento drammatico e difficile, nel nome della coerenza con i propri valori e con una precisa idea dell’Europa da costruire”. Draghi ha ricordato come in questo primo anno e mezzo di lavoro in consiglio non siano mancate le occasioni per battaglie comuni. “Sono certo – ha aggiunto – che il nostro lavoro da oggi sarà ancora più incisivo in Consiglio comunale per il bene di Firenze e dei fiorentini”.
Gelida la risposta di Forza Italia affidata al commissario regionale e senatore Massimo Mallegni il quale ricorda come la “fusione a freddo” tra due alleati, Forza Italia e Alleanza Nazionale, abbia funzionato solo per vincere le politiche del 2008 “ma subito dopo ha mostrato i suoi limiti. Erano troppe le incompatibilità tra le due componenti pur essendo entrambe saldamente nell’area di centrodestra. Siamo tornati centrali con i nostri valori. In Toscana abbiamo ripreso un percorso interrotto anni fa. Buona fortuna a chi esce”. Mallegni non dimentica di sottolineare la matrice centrista di Forza Italia. “Non siamo un partito di destra – aggiunge con forza – come ha più volte ribadito Silvio Berlusconi e anche qualche giorno fa in un’intervista Antonio Tajani. Noi siamo un Movimento Politico moderato di Centro, alleato con una destra liberale (speriamo) e alla Lega. Mettiamo sempre al primo posto gli interessi della Comunità e non i nostri. Siamo sempre disponibili a portare all’attenzione di chi Governa proposte serie e fattibili che discendono dalla nostra storia personale e politica, avendo prima di tutto un lavoro per mantenere le nostre famiglie. Aver deciso di sostenere Mario Draghi significa essersi sacrificati nell’interesse dell’Italia, in un momento difficile e complicato. Come ha spiegato Berlusconi quella di Centro Destra è un’alleanza, non un Partito Unico. Siamo europeisti, liberali, riformisti, garantisti e aderenti al Partito Popolare europeo, non certamente sovranisti”.
Sul fronte Lega tutto tace. Voci incontrollate avevano dato in arrivo a Fratelli d’Italia almeno un paio di consiglieri, ma sembrerebbero destituite di fondamento. La squadra del Carroccio per ora è ben salda a Palazzo Vecchio.