Presidio a oltranza di TNI-Ristoratori Toscana martedì 22 febbraio davanti alla Camera. Naccari: “Decreto ristori fermo al palo e bonus filiera non ancora arrivato. Riaprire subito i ristoranti, sono luoghi sicuri”
Qualcuno arriverà con mezzi propri, altri in pullman. Provenienti da Firenze, Grosseto, Arezzo, Pistoia, Livorno: ma anche da Volterra, Ancona, Foggia, Genova, Verona, Milano, Pescara. Tutti insieme in piazza Montecitorio a Roma per chiedere indennizzi immediati per i mancati incassi e perchè venga superato il sistema semaforico che sta mettendo in ginocchio l’Italia.
Martedì 22 febbraio alle 15 i ristoratori di Tutela Nazionale Imprese-Ristoratori Toscana, l’associazione che rappresenta 40mila imprese in Italia saranno davanti all’ingresso della Camera per partecipare alla manifestazione rilanciata sui social sotto l’hashtag #draghiarriviamo. Sarà un presidio a oltranza, pronti – assicurano – a montare le tende fino a quando non ci saranno risposte certe da parte del governo Draghi. “Chiediamo – spiega Pasquale Naccari presidente Ristoratori Toscana e portavoce TNI – provvedimenti seri a tutela del mondo Horeca (Hotellerie-Restaurant-Café ndr). Il decreto ristori quinquies è fermo al palo e il bonus filiera non è arrivato. Non ci muoveremo da qui fino a quando sui nostri conti correnti non arriveranno questi due sostegni”.
I Ristoratori però ribadiscono anche la necessità di mettere i ristoranti nelle condizioni di poter lavorare sia a pranzo che a cena, rispettando le stesse norme di capienza e di sicurezza. “Al nuovo Governo – continua – domandiamo di aprire i nostri spazi e di non trattarci più come interruttori elettrici, da spegnere e riaccendere. Soprattutto, chiediamo di basarsi sui fatti e non sulle chiacchiere. E i fatti, come affermano le ultime ricerche scientifiche, testimoniano che i nostri ristoranti sono luoghi sicuri”.
TNI e Ristoratori Toscana se la prendono anche con l’eccessivo allarmismo dato alle notizie sull’epidemia che ritengono infondato. “Non è possibile – dicono ancora – continuare a gettare nel panico la popolazione. Ogni giorno ci sono virologi che in tv e ai giornali dicono tutto e il contrario di tutto. A prescindere se le nostre attività sono chiuse o aperte, durante la settimana ci ritroviamo a fare incassi pari a zero perché la gente ha paura. Ora basta. Troviamo, insieme, una soluzione per iniziare a parlare di riaperture, non di nuovi lockdown. C’è in gioco la vita da migliaia e migliaia di aziende che hanno contribuito a rendere grande la nostra nazione in tutto il mondo”. Infine, un appello alla politica: “Ci aspettiamo che tutti i leader che da mesi sostengono la nostra battaglia sia in piazza che in Tv e sono oggi al governo, facciano quello che hanno promesso: indennizzi più corposi, anno fiscale bianco, blocco cartelle e riaperture senza più richiudere le attività”.