Il trancio non era stato servito il 26 gennaio ma due settimane prima. Probabilmente era stata portata a casa e poi dimenticata fino al ritrovamento del genitore. L’azienda: “Proseguire con le indagini, ma per procurato allarme”
Il trancio di pizza con muffa dato da mangiare in mensa a una scolara della Vittorio Veneto non era stato servito il 26 gennaio ma due settimane prima, il 15 gennaio. Parola delle analisi micrologiche eseguite dalla Asl che scagionano dunque la ditta appaltatrice del servizio mensa per la scuola che fa parte dell’Istituto comprensivo Centro Storico.
La Dussman, l’azienda che si occupa della ristorazione di un centinaio di scuole fiorentine, in un comunicato stampa spiega che i carabinieri dei Nas ai quali era stata presentata la denuncia hanno identificato “la tipologia di muffa e il suo tempo di crescita così da stimare analiticamente a quando risalga la produzione, ovvero a 15 giorni prima”. “Probabilmente – aggiunge – l’alunna l’ha portata a casa dove è rimasta fino al rinvenimento da parte del genitore”.
Una versione confermata anche dalla relazione della Asl che scrive: “Il campione in esame è stato sottoposto a una cottura a temperatura molto elevata, intorno ai 250°C per tempi abbastanza lunghi determinando la morte dei microrganismi e delle spore fungine, quindi il campione è stato sottoposto a una contaminazione post cottura […] da parte delle spore fungine. Il campione di pizza in esame, considerato la temperatura max di 20°C ed umidità in cui è stato probabilmente conservata, visto il numero, la grandezza e le caratteristiche del micelio e lo stato delle muffe ritrovate è probabilmente un alimentato che è stato contaminato dopo la sua produzione e prodotto da almeno 7-10 giorni”.
Come si ricorderà la vicenda aveva sollevato un vespaio di polemiche arrivate fino in Consiglio Comunale con Lega Salvini e Fratelli d’Italia che avevano chiesto all’assessore all’istruzione Sara Funaro che venissero individuati il prima possibile i responsabili e nei loro confronti fossero presi provvedimenti esemplari. A Funaro si erano rivolti anche i genitori dei piccoli alunni che proprio ieri hanno manifestato sotto Palazzo Vecchio chiedendo di poter consegnare agli amministratori la petizione con oltre 2.000 firme partita la settimana scorsa per domandare la rescissione del servizio. Non sarebbero stati ricevuti, ma l’assessore ha assicurato che a breve saranno riprese le visite delle commissioni mensa ai centri cottura.
Dussmann però passa anche al contrattacco: nel comunicato stampa chiede ai Carabinieri dei Nas di proseguire le indagini, ma questa volta per “procurato allarme”. “Operiamo da sempre sul territorio nazionale e da 3 anni col comune di Firenze con onestà, coscienza, nel pieno rispetto dei capitolati di gara” scrive, avvertendo che farà valere i propri diritti “nelle sedi opportune a tutela della reputazione aziendale”.